Giornata importante per il processo l’omicidio di Nicoletta Indelicato, che si sta celebrando al Tribunale di Trapani, in Corte d’Assise. Dopo il rinvio di due settimane fa, è infatti arrivato il momento dell’atteso esame di Margareta Buffa, accusata di aver ucciso la 25enne marsalese assieme al reo confesso Carmelo Bonetta, già condannato a 30 anni con il rito abbreviato. La Buffa ha continuato a professarsi “non colpevole”, raccontando di essere svenuta tre volte nel corso del “litigio” tra Nicoletta Indelicato e Bonetta e di non aver assistito all’accoltellamento. L’imputata ha anche detto di aver inizialmente pensato che si trattasse di uno scherzo e che non sapeva dove sarebbero andati con la macchina, seguendo le direttive del complice che, dal bagaglio, dava indicazioni sul percorso da seguire, inducendola poi a fermarsi a Sant’Onofrio, dove si è poi consumato l’omicidio. Una ricostruzione per certi versi surreale, che è stata messa parzialmente in crisi dalle domande dell’avvocato di parte civile Giacomo Frazzitta, che è intervenuto in particolare su alcuni aspetti contraddittori della deposizione dell’imputata.
Nel corso dell’udienza si è anche resa necessaria un’interruzione, dopo che la Buffa aveva fatto riferimento a Nicoletta Indelicato (“purtroppo è morta, riposi in pace”), scatenando la reazione stizzita del padre della ragazza, che ha sferrato un colpo contro il banco. Va detto che l’iter processuale, in questi giorni, ha rischiato di risultare pesantemente condizionato in seguito a una comunicazione giunta dalla casa circondariale in cui è detenuta la Buffa, in cui si faceva riferimento a una presunta incompatibilità della ragazza con la struttura detentiva. Sul posto si sono recati il perito Gaetano Vivona e la consulente nominata dalla parte civile, la psicoterapeuta Silvia Spanò, che hanno depositato una perizia letta all’inizio dell’udienza da cui si evinceva che non risultava nessuna turba psicotica tale da rendere Margareta Buffa incompatibile con il regime carcerario. La prossima udienza si terrà il 16 novembre, sempre al Tribunale di Trapani. Dall’orientamento espresso dalla Corte, pare che si potrà arrivare alla sentenza entro Natale.