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Coronavirus: cosa fare se un compagno di classe è positivo. Ecco come comportarsi

Domanda che sempre più spesso i genitori fanno ai pediatri o ai medici di famiglia. Sul portale di Ats Milano c’è un vademecum che spiega come comportarsi in questi casi

«Un compagno di classe di mio figlio è positivo, come devo comportarmi?». “Devo portarlo subito ai punti tampone per studenti?” “Devo tenerlo a casa?” “Noi possiamo andare al lavoro?”. Domande che – con l’impennata dei casi che si sta registrando nelle scuole nelle scuole di Milano – sempre più spesso i genitori fanno ai pediatri o ai medici di famiglia. Sul portale di Ats Milano c’è un vademecum che spiega come comportarsi in questi casi.

I COMPAGNI DI CLASSE

Così come i famigliari che vivono in casa, sono considerati contatti stretti di un caso positivo gli studenti dell’intera classe, presenti in aula nelle 48 ore precedenti. Se un alunno in classe con vostro figlio presenta sintomi del Covid e ha fatto il tampone, finché non ne arriva il risultato, i compagni “non devono sottoporsi ad isolamento domiciliare fiduciario, ma devono adottare comportamenti prudenti in attesa dell’esito del tampone del caso sospetto”. Ovvero, evitare di andare a scuola e di frequentare anziani o famigliari più fragili. Se, invece, l’alunno effettivamente risulta positivo al Covid-19, l’Ats pone in isolamento fiduciario tutta la classe per 10 giorni. In questo periodo, i genitori devono misurare la febbre ogni giorno e controllare lo stato di salute dei figli. Se compaiono sintomi lievi (mal di gola, raffreddore, tosse e febbre, perdita di gusto e olfatto) bisogna segnalarlo al pediatra o al proprio medico, perché il tampone va fatto, in questo caso, entro 24/48 ore dall’insorgenza dei sintomi. Se invece il ragazzo ha la febbre alta e/o presenta difficoltà respiratorie, occorre telefonare subito al 112, specificando che il bambino è stato un contatto di caso confermato di Covid 19.

LA FINE DELLA QUARANTENA

I compagni di un caso positivo devono proseguire l’isolamento a domicilio fino alla fine del periodo di sorveglianza, che, dopo le ultime indicazioni ministeriali, è fissato a 10 giorni dall’ultimo contatto con il caso (l’ultimo giorno in cui sono stati in classe insieme). A partire dal decimo giorno, le famiglie che risiedono nelle province di Milano e Lodi possono prenotare autonomamente il tampone per i propri figli, collegandosi al sito di Ats Milano (https://portaleinformativosalute.azurewebsites.net/index_self.php). Se il tampone è negativo, la quarantena termina. Se è positivo, si seguono le indicazioni del proprio medico. In alternativa, anche senza fare il tampone, il periodo di isolamento finisce trascorsi 14 giorni dalla data dell’ultimo contatto: il periodo di incubazione (il tempo fra il contagio e lo sviluppo dei sintomi) è stimato attualmente fra i 2 e gli 11 giorni, per un massimo di 14.

Fonte: Corriere.it

redazione

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