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Le amministrative di Marsala, parla Rino Ragona: “Si azzerino i vertici del Pd”

Alla vigilia della presentazione delle liste, ai primi di settembre, destò un certo scalpore il documento firmato da iscritti e simpatizzanti del Pd di Marsala, in cui si annunciava la decisione di non sostenere la ricandidatura di Alberto Di Girolamo. Primo firmatario di quel documento fu l’ex componente del direttivo del Pd Rino Ragona, che qualche settimana dopo, assieme all’ex dirigente provinciale del partito Marcello Linares, invitò ufficialmente a votare Massimo Grillo.

Come valuta il risultato delle amministrative e, in particolare, l’esclusione della lista del Pd dal Consiglio comunale?

La sconfitta del Pd era prevedibile sotto ogni aspetto. Nell’ultimo direttivo a cui ho partecipato suggerii di costituire la lista del Pd con l’inserimento dei 6 consiglieri comunali uscenti per poi completarla con una ricerca oculata di candidati sul territorio, in modo da trovare gente che potesse dare un contributo di voti notevole. Restava l’incognita del sostegno ad Alberto Di Girolamo, su cui erano venuti allo scoperto solo Agostino e Linda Licari, Mario Rodriquez e Luana Alagna. Dopo le elezioni del 2015 il Pd ha avuto una grande discesa, a causa della mancanza di comunicazione politica. Poi è saltata la segreteria di Antonella Milazzo e fu nominato Domenico Venuti commissario, che mollò dopo poco tempo mentre Baldo Gucciardi in un’intervista prese le distanze da Alberto Di Girolamo. Continuiamo a parlare del sesso degli angeli o parliamo di politica? C’è stata una ribellione contro una gestione occulta che ha portato a un appiattimento sulle decisioni dei soliti noti. Io sono un componente della base e la base è stanca e si è voluta rivoltare contro chi vuole continuare ad agire da regista, decidendo per conto dei marsalesi, che sarebbero capaci di rappresentare il Pd meglio di altri.

Alla luce di un risultato così deludente, cosa si aspetta? L’azzeramento dei vertici del partito?

Chi ha responsabilità e si nasconde dietro un dito dovrebbe fare mea culpa. Alla fine la segretaria comunale Rosalba Mezzapelle è stata una sorta di agnello sacrificale, a cui si può al massimo rimproverare di avere accettato. Per quanto mi riguarda, non cerco posti al sole, come ha detto qualcuno. Tuttavia, cerco di ragionare con la mia testa e al di là del fatto che sono ancora in autosospensione chiedo l’azzeramento degli organi politici del partito.

Resta il fatto che con 3 consiglieri su 21 rappresentano Marsala ha fatto registrare, per effetto anche della nuova legge elettorale, uno dei peggiori risultati del centrosinistra in Italia.

Marsala ha dato una grande dimostrazione di coraggio. I cosiddetti “4 gatti” hanno determinato la mancata presenza in Consiglio della lista del Pd. Chi ha colpa, rifletta sui danni fatti.

Avete invitato a votare Massimo Grillo: era davvero la migliore scelta possibile?

Grillo è stato coinvolto da Nicola Fici nel tavolo dei moderati, assieme a Paolo Ruggieri; nel 2006 lo votai come candidato del centrosinistra alla presidenza della Provincia di Trapani: quando fa comodo è buono e quando non fa comodo no? Visto che era stata fatta terra bruciata rispetto a qualsiasi alternativa possibile ad Alberto Di Girolamo, l’unica strada era Massimo Grillo. Però quello che a Marsala viene definito un’insalata, a Trapani è un’operazione politica.

Uno dei dati di queste amministrative è che nel suo tradizionale fortino di Marsala sud, il centrosinistra ha perso molti consensi, non riuscendo a eleggere nessun consigliere comunale, nonostante gli uscenti Calogero Ferreri e Federica Meo abbiano comunque raccolto molti voti. Che ne pensa?

Un tempo la zona compresa tra Ponte Fiumarella e Samperi, che è anche la mia zona, era chiamata “la fascia”. Qui sono state scritte pagine importanti della sinistra marsalese, eleggendo Gioacchino Marino alla Regione o Pino Pellegrino al Senato, oltre a consiglieri provinciali e comunali. E’ storia, si può leggere sui libri. Tuttavia, l’operazione con Massimo Grillo andava fatta. Se si fosse cercata un’alternativa, Grillo non si sarebbe candidato. Non credo, tuttavia, che non ci saranno miglioramenti con questa amministrazione, a partire dai rifiuti e dall’acquedotto. Marsala non meritava di trovarsi in queste condizioni e non basta dire che si sono trovati debiti, perchè quelli si trovano in tutti i Comuni.

La politica ci ha abituati a qualsiasi cosa: di fronte allo scenario che si è determinato, Massimo Grillo potrebbe finire dentro il Pd?

Questo è un problema di Massimo Grillo, non mio. Io lo vedo a sinistra di uno schieramento di centro.

Vincenzo Figlioli

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