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Ricoveri Covid a Marsala, arriva la nota dell’Asp

Arriva adesso anche la conferma da parte dell’Asp a proposito del riutilizzo dell’ospedale “Paolo Borsellino” di Marsala per l’emergenza Covid.

Con una nota inviata agli organi di stampa, il commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale di Trapani, Paolo Zappalà, spiega che, da giugno in poi, “le strutture di assistenza del palermitano hanno garantito le cure ospedaliere ai malati covid del territorio trapanese, ma ora con i numeri in aumento ciò non è più possibile ed è quindi necessario che la rete ospedaliera locale si doti di un adeguato numero di posti letto per assistere i pazienti del trapanese”.


“In relazione all’andamento della curva epidemica e del numero dei contagiati sul territorio – sottolinea Zappalà – si sono progressivamente realizzate le seguenti attività: 1^ fase: attivazione 12 posti letto ordinari e 4 posti letto di terapia intensiva presso ospedale di Mazara del Vallo Abele Ajello (completata il 21 settembre 2020); 2^ fase: attivazione di ulteriori 18 posti letto ordinari presso ospedale Abele Ajello (completata il 5 ottobre 2020); 3^ fase: attivazione 15 posti letto post acuzie presso il presidio ospedaliero di Salemi (attivazione il 15 ottobre 2020). Le predette realizzazioni sono avvenute ad ospedali funzionanti, ovvero senza compromettere le attività clinico diagnostiche per le patologie no covid”.

Riguardo la decisione di utilizzare nuovamente il nosocomio lilybetano Zappalà afferma: “In considerazione dei dati che mostrano un incremento sul territorio provinciale del numero dei contagiati (ad oggi 385) e della saturazione dei posti letto già attivati, l’azienda sta ora prendendo in considerazione la possibilità di realizzare ulteriori posti letto presso il presidio ospedaliero Paolo Borsellino di Marsala. Sono quindi in corso le necessarie verifiche tecniche e organizzative per attivare in tempi brevi i posti letto covid. Anche per Marsala, come sollecitato dal neo sindaco Massimo Grillo, si stanno cercando soluzioni organizzative che consentano di non convertire l’intero ospedale, lasciando operativi per le patologie no covid i reparti di Ginecologia e Ostetricia (compreso il punto nascita), il Pronto Soccorso e la Dialisi”.

redazione

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