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«O così o vi licenziate, siamo trattati come carne da macello. Ecco il reparto Covid di Mazara». Messaggio choc di un operatore sanitario inviato all’on. Oddo

Un messaggio dai toni a dir poco forti è stato inviato da un operatore sanitario in servizio al reparto Covid di Mazara del Vallo, all’onorevole Nino Oddo. Il politico trapanese è stato contattato anche da altro personale sanitario che ha espresso tutto il disagio per le condizioni in cui versano sia loro che i ricoverati. Mancherebbe l’ossigeno e le condizioni generali dell’intero reparto sarebbero a dir poco angoscianti. Abbiamo contattato l’onorevole Oddo il quale si è detto molto preoccupato per l’aumento dei casi Covid e per la mancanza di adeguati strumenti di lavoro “non” messi a disposizione dalla direzione sanitaria per affrontare i malati.

L’ ASP di Trapani è già in affanno dopo l’ incremento di casi covid  registrati nelle ultime settimane. Questo nonostante siamo a svariati mesi dall’ inizio di questa vicenda e alla faccia delle dichiarazioni tranquillizzanti di politici e manager della sanità  siciliana. Pur ancora trattandosi tutto sommato di numeri di ricoveri contenuti, già  il sistema è  di fatto ai limiti della sopportazione. Condizioni di lavoro inaccettabili per gli operatori, mancanza di materiale, standard sanitari insoddisfacenti. Tutto ciò  è  molto grave, sopratutto nella malaugurata prospettiva di un acuirsi della pandemia. Che stavolta si manifesta in maniera uniforme su tutto il territorio nazional”.

Ecco il messaggio choc inviato alla nostra redazione dall’onorevole Oddo:

Caro onorevole, saranno ancora di più le restrizioni perché i contagi aumenteranno. Io ho fatto come turno una mattina e una notte al reparto covid a Mazara e mi viene da piangere. E’ assurdo, siamo buttati lì dentro come carne da macello. Manca il personale, mancano le cose per lavorare organizzati. Praticamente abbiamo 24 pazienti e non si riesce a finire la terapia con le urgenze che ci sono. L’altra notte, sono stato 7 ore con la tuta 2 mascherine e 3 paia di guanti, sono arrivato alla fine che non c’è la facevo più, C’erano 2 urgenze e mancava tutto, non si trovava niente, nemmeno il carrello delle urgenze. In più siamo reperibili tutti e non ci possiamo lamentare di niente, soltanto perché ci siamo lamentati della mala organizzazione sia con il primario che col direttore, ci hanno detto, o così o vi licenziate. Praticamente questo è il reparto covid.

Vedere persone che stanno male per questo virus e non possiamo dare le giuste cure e supporto perché mancano le cose per lavorare, mancano i farmaci. Quando abbiamo finito di lavorare, non c’erano più le tute per fare entrare il turno di mattina.

Ci vogliono tutti morti e ci riescono. Appena esci e magari qualcuno sa che lavori in reparto covid tutti ti allontanano amici compresi. A casa ancora non l’ho detto ma presto andrò a stare da solo, non perché sono contagiato ma per la mentalità che abbiamo.

Questa è la mia vita adesso e in più aspetto quella maledetta stabilizzazione. Un abbraccio, scusa il mio sfogo ma è uno schifo come siamo trattati.


Tiziana Sferruggia

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