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Grillo: “Marsala fanalino di coda in provincia, serve una reazione”

Un passato da assessore regionale e parlamentare nazionale, Massimo Grillo si ripresenta al giudizio dei marsalesi a distanza di cinque anni, alla guida di una coalizione composta da 9 liste in cui trovano spazio liste civiche e partiti (Forza Italia, Udc, Fratelli d’Italia).

Seconda candidatura a sindaco, dopo quella di 5 anni fa. Che differenze vede in questa campagna elettorale e come ritiene sia cambiata la città?

E’ una campagna elettorale sicuramente diversa per le anomalie legate alle norme anti Covid. Anch’io ho deciso di non prendere in affitto nessun comitato elettorale perchè ritengo sia giusto essere testimoni di un senso di responsabilità che non possiamo solo pretendere dagli altri. Per quanto riguarda questi 5 anni, credo che i cittadini si rendano conto da soli. Sui servizi primari: rifiuti, sicurezza, strade, la situazione è complessivamente imbarazzante. Marsala è diventata il fanalino di coda della provincia, perfino in aperta campagna ci sono cumuli di rifiuti: non sempre è responsabilità di chi si occupa del servizio di raccolta, ma anche dei cittadini, che però sembrano rassegnati. Marsala ha bisogno di una reazione, di rispondere bene in termini di amministrazione, ma anche di fiducia da parte dei cittadini. Il mio timore più grande è che possa esserci bassa affluenza al voto.

Il Covid ha segnato drammaticamente il 2020. Di fronte a una nuova emergenza, come si comporterebbe il sindaco Grillo?

Il sindaco deve essere sindaco di tutta la comunità cittadina. Bisogna essere uniti come comunità, in questi anni è mancata la concertazione, la collegialità. Il Covid va fronteggiato con senso di responsabilità, ma al contempo adottando misure che siano volute da tutti. Per quanto riguarda la solidarietà, tanti enti del terzo settore avevano dato la propria disponibilità a collaborare, ma sono rimasti fuori dal servizio di solidarietà solo perchè non c’era stata negli anni una collaborazione con l’amministrazione comunale. Così come quando è arrivato l’assessore Razza, il sindaco si è presentato con una proposta, i consiglieri con un’altra, i parlamentari con un’altra ancora. Non abbiamo fronteggiato l’emergenza con la logica dell’unità. Ci sono momenti in cui deve prevalere il senso delle istituzioni.

L’assessore Razza, affiancato dal dirigente dell’Asp Damiani, poi arrestato, lo scorso 7 maggio presentò un progetto che intendeva riqualificare il San Biagio per realizzare un reparto di malattie infettive da destinare a Covid Hospital in caso di emergenza. Non se n’è fatto più niente: i suoi alleati vicini al governo regionale le hanno saputo dare spiegazioni?

Al di là delle vicende giudiziarie che hanno investito il dirigente dell’Asp, ritengo che abbiamo perso un’occasione, proprio per le ragioni che spiegavo poc’anzi: la città si è presentata divisa ed oggi si è deciso di destinare l’ospedale Covid a Mazara, scelta che ritengo giusta perchè Marsala ha già dato. Se però continuiamo a dividerci, non abbiamo futuro. Perchè oltre alle questioni sanitarie abbiamo tante altre questioni importanti. Avevo dato la mia disponibilità a dare una mano, ma non c’è stata alcuna apertura. Di fronte a certi temi, non conta l’appartenenza politica, ma il bene del nostro territorio.

Il Recovery Fund dà alle amministrazioni comunali opportunità nuove. La sua giunta su cosa punterebbe?

Purtroppo non abbiamo dirigenti, sono andati quasi tutti in pensione e l’amministrazione non ha pensato di sostituirli o di affiancarli. Questo mi preoccupa perchè entro ottobre vanno presentate le prime indicazioni legate ai fondi del Recovery Fund. Se non ci attrezziamo, rischiamo di perdere questa preziosissima opportunità. Per questo sono contento della collaborazione che tanti professionisti e manager mi hanno garantito per supplire a questa carenza che la prossima amministrazione erediterà. Il Recovery Fund privilegerà progetti legati all’ambiente, alla sostenibilità, all’equità: in tal senso, penso a proposte per fare diventare i rifiuti una risorsa.

Su questo con Dugo siete d’accordo…

Cinque anni fa avevo proposto un impianto di gas con biometano che, se fosse stato realizzato, avrebbe permesso ai marsalesi di non pagare più l’imposta per l’organico e i rifiuti in generale. Abbiamo le aree, non le abbiamo sapute destinare e oggi per conferire l’organico si va in Sicilia Orientale o in Calabria con costi enormi.

Il Covid ha aumentato anche le diseguaglianze: cosa può fare la prossima amministrazione comunale per ridurle?

A Marsala manca una mappatura dei bisogni, che non sono solo materiali, ma anche culturali, valoriali. Manca un database che consenta di intervenire efficiente e ordinata. Durante l’emergenza avevamo inviato una lettera chiedendo che si chiarissero i criteri di intervento per evitare forme di discrezionalità, che purtroppo si sono ripetute continuamente. Poi c’è tutto un lavoro di prevenzione che riguarda i soggetti vulnerabili e fragili. Spesso i vulnerabili diventano fragili perchè si preferisce la logica assistenziale rispetto a quella socio-lavorativa. Nei giorni scorsi mi ha fatto impressione incontrare una persona che lamentava l’azione diseducativa proveniente dal reddito di cittadinanza. Questa signora, disabile, è costretta a pagare una persona per portare fuori i suoi rifiuti. Mi ha detto: ma anziché pagare questa persona, lo Stato non potrebbe mandarmi una persona che percepisce il reddito di cittadinanza? Dobbiamo uscire dalla logica assistenziale, che non è una buona testimonianza per chi ha faticato per anni e si vede superato da giovani che hanno percepito il RdC. Servono percorsi di inserimento duraturi nel tempo.

Il Ministro Provenzano ha definito l’emigrazione giovanile dal Sud “un’emergenza nazionale”. Cosa può fare l’amministrazione comunale per invertire la tendenza?

Dobbiamo fare diventare la nostra città moderna. Se puntiamo sui servizi e su interventi strategici, rendendo la città più attrattiva e recuperando la nostra vocazione turistica e agricola, probabilmente vi saranno condizioni di sviluppo che renderanno più vivibile la nostra città. Io credo che il Comune deve lavorare sui progetti che abbiamo presentato ricercando capitali anche dall’estero e facendo in modo che la politica sia autorevole e affidabile, avvalendosi di manager come Salvatore Ombra o l’ingegnere Gianfranco Rossi che potrebbe darci una mano importante per la realizzazione del tram/treno.

Lei ha scelto di puntare su una governance. Ma gli assessori sono disponibili a confrontarsi con questi esperti che godono della sua fiducia?

Naturalmente, la politica deve dare l’indirizzo e alcuni dei nomi scelti sono stati comunque condivisi con i miei alleati. Io ho lanciato una sfida sulla competenza: più sono competenti, più è probabile che le indicazioni siano accolte. Credo che la sfida sia stata compresa e adesso abbiamo una platea di esperti che collaboreranno gratuitamente.

Con la Giunta Young, inizialmente annunciata, com’è finita?

Un buon amministratore deve puntare anche alla formazione di una nuova classe dirigente. E questo lo dobbiamo fare riducendo le distanze con i giovani. Abbiamo individuato dei ragazzi che sono già nostri collaboratori attivi. Tuttavia, per evitare ulteriori strumentalizzazioni abbiamo preferito essere operativi dopo.

Come sa, la nostra è una terra bellissima e complicata, segnata dalla presenza della mafia. Spesso le amministrazioni comunali subiscono infiltrazioni criminali: qualora qualcuno della sua giunta o della sua maggioranza fosse coinvolto in inchieste giudiziarie, come si comporterebbe?

Consiglio comunale e Giunta sono cose completamente distinte. L’amministrazione uscente non ha brillato, ci sono tante criticità su cui non ho voluto dire nulla, preferendo parlare dei programmi. Per avere un’amministrazione diversa da quella che abbiamo vissuto occorre partire da criteri rigorosi per tutti gli interventi della pubblica amministrazione che riducano le forme di discrezionalità, perchè è lì che possono verificarsi forme di clientelismo. Poi credo tantissimo nella logica della politica attiva, che sappia prevenire attraverso azioni che facciano da scudo.

Se si andrà al ballottaggio cosa farà? Allargherà la coalizione?

Sono moderatamente ottimista sulla possibilità che non si vada al ballottaggio. Tuttavia, qualora si verificasse quest’ipotesi, non ci sarebbe nessun altro accordo.

Il no alla Lega è dunque definitivo?

Sì.

Come immagina Marsala nel 2025?

Più accogliente moderna e con tante realtà di giovani che ritorneranno a Marsala perchè la riterranno più vivibile. Oggi non lo è, speriamo di concorrere a rialzarci e a riprendere un cammino insieme.

Vincenzo Figlioli

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