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Sebastiano Grasso: “La politica a Marsala non capisce i bisogni della gente”

Artista e attivista per i diritti civili, Sebastiano Grasso ha vissuto tanti anni negli Stati Uniti d’America, prima di trasferirsi a Marsala. Fondatore dell’associazione Arcobaleno (e dell’omonimo Movimento Popolare), è alla sua prima candidatura.

Che città ha trovato in questa campagna elettorale?

Ho girato Marsala in lungo e in largo dopo l’esperienza della pandemia. Ho trovato una città molto disponibile a parlare con me, ma purtroppo sto riscontrando i soliti giochetti della politica: il favoritismo, il clientelismo, pacche sulle spalle, promesse. La classe politica marsalese spesso non capisce di cosa ha bisogno la gente. Non è tanto il porto o l’aeroporto, ma una pluralità di infrastrutture che si chiede: trasporti, servizi burocratici e tanto altro. Si aspettano che io sia il loro portavoce. Il prossimo sindaco deve guardare le problematiche di questa città.

Nel caso in cui le cose sul fronte Covid dovessero peggiorare, il sindaco Grasso come si comporterebbe?

La politica deve servire questa città, soprattutto quando ci sono le emergenze. Ho seguito la situazione con l’associazione Arcobaleno. Ma, al di là di un nuovo lockdown, noi non siamo preparati nemmeno in caso di calamità naturali, perchè non abbiamo un Piano di Protezione Civile, né un piano di associazioni che potrebbero fare da supporto. Durante la pandemia questa amministrazione ha fatto acqua dappertutto. La nostra associazione è stata boicottata più volte. Io spero che il prossimo sindaco faccia un censimento delle associazioni in modo che i cittadini sappiano a chi possono rivolgersi. Abbiamo diversi locali abbandonati, alcuni dei quali confiscati alla mafia: non capisco perchè non vengano assegnati alle associazioni, ognuna potrebbe dare ricchezza e valore a questa città.

Diritti sociali e diritti civili potranno essere centrali nei prossimi cinque anni. Sebastiano Grasso come intende muoversi in tal senso?

Marsala deve diventare una città multietnica. Ho parlato con un ragazzo di 25 anni del Bangladesh che conosce cinque lingue e mi piacerebbe inserirlo come straniero senza portafoglio in Consiglio comunale, in rappresentanza delle minoranze. Mi piacerebbe uno scambio culturale tra tutte le realtà presenti, rendendo le minoranze protagoniste del dibattito politico e civile a Marsala. Spero di essere il primo cittadino di tutti e che questa città si proietti a livello internazionale: non si va in Europa semplicemente perchè mettiamo l’aria condizionata sul pullman…

La prossima amministrazione avrà la possibilità di gestire le risorse del Recovery Fund. La giunta Grasso da dove partirebbe?

Io ho l’assessore all’urbanistica, Nicolò Stabile, che sta valutando tutto quello che dovrebbe arrivare, mentre l’amministrazione dice che se non ci saranno loro queste risorse saranno perse: assolutamente falso.

Sull’emigrazione giovanile al Sud, cosa può fare un’amministrazione comunale per invertire la tendenza o favorire il ritorno dei giovani talenti a Marsala?

Adesso, grazie al Covid, abbiamo scoperto la possibilità di lavorare a casa. Io questa cosa la vorrei fare con la Community Center, una centrale e 9 nelle periferie, cercando di recuperare i “brain” (cervelli, ndr) e dar loro degli spazi per creare nuove attività, nuovi business. Questi ragazzi potrebbero creare lavoro all’interno di questi Community Center, facendo capire ai giovani che si può lavorare sul nostro territorio anche con aziende nazionali o internazionali.

La nostra è una terra bellissima, ma complessa, in cui frequenti sono le infiltrazioni della criminalità organizzata nella pubblica amministrazione. Dovesse verificarsi qualche episodio del genere nella sua Giunta o nel suo gruppo consiliare, come si comporterebbe?

Nella nostra lista non abbiamo queste infiltrazioni.

Chiaramente, lo dicono tutti i candidati. Poi magari ci si presenta dagli eletti a urne chiuse.

Non abbiamo infiltrazioni. Abbiamo attivisti per quanto riguarda i diritti civili, la tutela degli anziani, gli animalisti, l’antimafia…Non abbiamo questa “rete di aiuto”. Il fatto che andiamo da soli la dice tutta. Il fatto che economicamente non abbiamo quello che stanno sperperando le altre forze politiche. Mi preoccupa quando si spendono tutti questi soldi, la politica non dovrebbe essere questo. Se c’è una lobby forte che ti sostiene, sei soggetto a quella lobby. Il Movimento Popolare Arcobaleno nasce dalla base, non ha lobby o cose massoniche intorno.

Se non dovesse approdare al ballottaggio, come si comporterebbe?

Non lo so, quest’anno è una campagna elettorale anomala. Ho girato molto di più degli altri candidati e sto ascoltando i cittadini. Non sto andando negli hotel, né sto portando i big. Il mio unico sostegno è la base del Movimento Arcobaleno. Quand’è così si può anche rischiare la sorpresa. In caso di ballottaggio, vorrei capire cosa possono proporre queste persone.

Non esclude accordi, dunque?

Dipende da quali saranno le condizioni. Se c’è la volontà di fare davvero la politica per i cittadini.

Vincenzo Figlioli

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