“La misura Bonus Sicilia pubblicata dalla Regione Siciliana, avente come contenuto ‘Concessione contributi a fondo perduto a favore delle microimprese artigiane, commerciali, industriali e di servizi’, presenta evidenti criticità applicative”. Lo scrivono in una lettera- indirizzata al Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e all’Assessore regionale alle Attività Produttive Mimmo Turano- CNA Sicilia, Confartigianato Sicilia, Casartigiani Sicilia e CLAAI Sicilia, chiedendo espressamente un incontro con i vertici della Regione affinché il bando, creato con l’obiettivo di dare sostegno alle imprese siciliane danneggiate dalle chiusure dovute all’emergenza sanitaria, possa essere rivisto e migliorato.
Le suddette associazioni di categoria rappresentative del tessuto produttivo del territorio chiedono, in particolare, che venga ampliata la platea delle imprese beneficiare del contributo, “… riteniamo necessario rivedere la tabella dei Codici Ateco ammissibili al finanziamento” e che le risorse vengano “… assegnate alle province in proporzione alla popolazione residente e non in base alla densità del numero di aziende attualmente attive secondo i dati Unioncamere”.
Un’altra criticità sollevata è relativa alla procedura di selezione delle richieste per ottenere il Bonus, che prevede il click day nella giornata del prossimo 5 ottobre.
“La procedura del click day è inaccettabile- dichiara Francesco Cicala, giovane e attivo segretario di Cna Trapani- perché discriminante e non inclusiva. Per esempio, molte imprese che hanno sede in zone con connessione Internet scarsa, o che non sono ancora perfettamente adeguate alla digitalizzazione, saranno inspiegabilmente e gravemente penalizzate dalla procedura d’invio dell’istanza. Proponiamo di sospendere il bando e di rimodularlo con criteri di accesso equi e logici, invece che sulla velocità di un click”.
Nella lettera inviata al Presidente Musumeci e all’Assessore Turano, viene inoltre contestata la complessità dell’iter di partecipazione al bando, appesantita anche dalle criticità riscontrate per l’attivazione dell’identità digitale SPID. “La certificazione richiesta- si legge nella lettera inviata alla Regione- è eccessiva e comporterebbe un costo aggiuntivo per l’impresa”. In più, aggiunge Cicala, “chiedere alle imprese di avere il DURC in regola, a seguito della grave crisi che hanno fronteggiato, è impensabile”.
CNA sottolinea inoltre che la dotazione finanziaria messa a disposizione dalla Regione è insufficiente a coprire anche solo parzialmente i danni subiti dalle imprese siciliane a causa del lockdown. Propone inoltre, date le limitate risorse, di ridurre l’importo del contributo singolo previsto al fine di dare la possibilità ad un numero maggiore di imprese siciliane di accedervi.
“Se il bando non viene rivisto- dichiara Cicala – è chiaro che solo una minima parte delle imprese potrà accedere al contributo, mentre la stragrande maggioranza delle partite iva siciliane sarà estromessa, pur avendo subito gravissime ripercussioni economiche a causa dell’emergenza sanitaria”. “In questo modo, per altro, non si fa altro che contribuire ad accentuare la disuguaglianza economica e sociale, già fin troppo presente nel nostro territorio”.
Intanto, dicono da CNA, a seguito della lettera inviata in data 25 settembre 2020, “… ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna convocazione per l’incontro che abbiamo chiesto, né alcun altro tipo di riscontro”.