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Fava: “A Marsala la sfida è tra la politica del baratto e quella della concretezza” (VIDEO)

Sfide di governo, Recovery Fund e questione morale sono state al centro dell’iniziativa organizzata ieri sera all’Hotel President dalla coalizione che sostiene il sindaco Alberto Di Girolamo nella sua corsa verso la riconferma. Una competizione sicuramente difficile, che il primo cittadino in carica continua a giocare all’attacco nei confronti della compagine di Massimo Grillo. “Da un lato c’è una visione europea e la lotta alla illegalità dall’altro lato c’è la cultura del favoritismo. Questa città non ha bisogno di favori, ma di diritti e infrastrutture”. Poi Di Girolamo è tornato a rivendicare l’impegno portato avanti durante i cinque anni del suo mandato (“Abbiamo lavorato per portare la città fuori dalla montagna di debiti e mutui che altri avevano fatto”), sottolineando i risultati ottenuti con la partecipazione ai bandi europei che hanno fruttato finanziamenti per 180 milioni di euro. Sullo sfondo la sfida del Recovery Fund (“Chiederemo 3-4 cose: ferrovie, porto, acqua”) con l’obiettivo di continuare a portare avanti “la logica della buona amministrazione, che significa guardare lontano, lavorare in silenzio”. “Il resto – attacca ancora Di Girolamo – sono chiacchiere, affari e forse clientelismo”. L’ultimo affondo nei confronti di Grillo è sulla scelta degli assessori e della governance, con “una sola donna su 15 persone…”. “Se dovessero vincere – ha concluso il primo cittadino – Marsala tornerebbe indietro di 30 anni”.

A seguire sono intervenuti gli assessori designati, rappresentativi delle quattro liste della coalizione: Rosalba Mezzapelle (Pd), Luana Alagna (Marsala Europea), Linda Licari (Marsala Coraggiosa) e Nicola Fici (Cento Passi per la Sicilia), che con toni diversi hanno ribadito il proprio sostegno ad Alberto Di Girolamo, evidenziando le criticità del principale schieramento avversario.

Assente l’annunciato Pietro Bartolo, impossibilitato a partecipare per sopraggiunti problemi personali, è stato il presidente della Commissione Regionale Antimafia Claudio Fava a concludere gli interventi.

Il leader di Cento Passi per la Sicilia ha preso spunto dalle recenti polemiche tra Eleonora Lo Curto e l’assessore Scavone sulle nuove nomine dei commissari Ipab, parlando di “consenso che viene costruito attraverso prebende o la fabbrica delle liste”. “E’ anche questa la partita che si gioca, che non è solo quella del buon governo – ha sottolineato Fava -. Si costruisce consenso per pretendere obbedienza? Se fosse così perderemmo anche come siciliani. A questo ci dobbiamo ribellare”. Poi ha elogiato l’operato di Alberto Di Girolamo: “Da questa parte non si propone un teorema, ma cinque anni di governo. Con estrema sobrietà Alberto Di Girolamo porta un incasso di straordinaria qualità. Raccontate che significa ottenere 180 milioni di fondi europei in una terra in cui, di solito, i governi siciliani restituivano i soldi all’Europa per la propria incapacità”. 

Vincenzo Figlioli

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Tags: Alberto Di GirolamoClaudio Fava