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Il voto degli altri

Lunedì sera dopo averci “sorbito” in tv le facce dei vincenti e dei perdenti alle regionali che hanno fatto passare in secondo piano il risultato del referendum costituzionale, i colleghi in diretta dalle varie sale stampa, hanno cominciato a diffondere i primi, molto provvisori per la verità, dati delle elezioni comunali.

Abbiamo visto volti di candidati a sindaco che si sono contesi nelle consultazioni elettorali la vittoria nelle loro città. “Forse niente ballottaggio”, “il sindaco uscente va verso la riconferma”, “poche donne elette”, “il centro destra….e il centro sinistra…, mentre il Movimento Cinque Stelle…” e via così annunciando. Noi, che in questi casi facciamo notte per conoscere i risultati, abbiamo atteso che a Venezia, Mantova, Trento, Arezzo (la città della Boschi dove a vinto il centro destra), Matera e giù fino a Reggio Calabria, si sapessero il nomi dei primi cittadini. Sono stati in totale 962 i comuni che hanno rinnovato le loro amministrazioni per i queli il governo aveva fissato la data del voto.

Da nord al sud del Paese. Ma voi che cercavate comuni dai nomi familiari magari vicino al nostro, avete spento pensando che forse l’avremmo saputo l’indomani. Abbiamo spinto al paradosso per motivi giornalistici, non so se ci capite, la nostra narrazione. Ma è così. Oltre che per il referendum, in Sicilia non si è votato, ma non perché non c’erano scadenze e anche importanti, ma perché il governo guidato da Nello Musumeci, avvalendosi dal fatto che la Sicilia ha uno statuto autonomo che lo consente, ha deciso che la nostra regione non avrebbe avuto quello che si definisce un election day. I politici regionali forse pensano che gli elettori siciliani si sarebbero potuti confondere e scambiare il Si del referendum per il nome di un candidato al Consiglio comunale. E quindi (ma non è una novità) anche a costo di spendere altro denaro (costituire i seggi costa), in 61 comuni siciliani si voterà il prossimo 4/ 5 ottobre. Quindi nuovamente scuole chiuse, scrutatori, schede e cittadini con la carta elettorale che si recheranno al seggio. Ci saranno due capoluoghi di provincia (Enna e Agrigento), Milazzo, Partinico, Cinisi e nella nostra provincia Favignana, Campobello di Mazara e Gibellina. Di Marsala non aggiungiamo nulla perché avete già i fac-simile dei vostri candidati preferiti. Questo è il risultato dell’autonomia? Se è così noi siamo contro lo statuto speciale. Fateci diventare come gli altri. Avremmo già votato..

Gaspare De Blasi

redazione

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