Con il ricovero del primo paziente è stato attivato il reparto Covid nell’ospedale Abele Ajello di Mazara del Vallo.
Si tratta di un soggetto sessantenne di Petrosino, positivo con diagnosi Covid certa, già in quarantena, le cui condizioni si sono aggravate e oggi presenta una polmonite bilaterale da Covid.
Il reparto prevede la possibilità di assistere pazienti Covid nelle varie fasi della malattia. Dispone di 12 posti letto di degenza ordinaria e sub intensiva e 4 posti letto di terapia intensiva. In tempi record è stato trasformato il reparto della ex Pneumologia, da tempo inutilizzato, che disponeva di un impianto di controllo dell’aria, particolarmente utile nei reparti di Terapia Intensiva. Infatti, è possibile creare una “pressione negativa” all’interno delle singole stanze evitando ogni possibilità di contaminazione da virus nell’intera struttura. Inoltre, sono stati realizzati percorsi fisicamente separati per la Radiologia con una Tac dedicata ai pazienti Covid.
“La realizzazione di questo reparto dedicato consente fin da subito la piena operatività delle strutture clinico-diagnostiche dell’ospedale Abele Ajello per tutte le altre patologie – ha detto il commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale di Trapani, Paolo Zappalà – Ci tengo a sottolineare l’importanza che quest’opera assume per tutta la sanità del territorio e non soltanto per Mazara del Vallo – ha aggiunto Zappalà – Per questo ringrazio tutto il personale che ha contribuito alla realizzazione e che in tempi così rapidi ne garantirà il funzionamento”.
“L’ospedale di Mazara come riferimento Covid in provincia di Trapani è una scelta che potrebbe non essere strategica per diversi motivi, come l’approvvigionamento con le giuste strumentazioni, l’adeguata formazione del personale soprattutto e bisogna garantire percorsi e locali separati per evitare possibile promiscuità”. Lo afferma in una nota il segretario territoriale del Nursind Trapani, Salvo Calamia, per il quale “… non è auspicabile stravolgere un ospedale in tempi così rapidi, si rischia di utilizzare in maniera non proficua le esigue risorse che abbiamo a disposizione. Bisogna investire dal punto di vista strutturale garantendo la separazione dei pazienti tra positivi covid e il resto”.
Secondo Calamia “… bisogna sottolineare inoltre la grande professionalità e disponibilità del personale dell’ospedale Abele Ajello di Mazara che in un breve lasso di tempo ha visto stravolto parte dell’ospedale per permettere le modifiche strutturali. I lavoratori hanno dimostrato grande professionalità, collaborazione e disponibilità. Insomma sussistono numerose perplessità, secondo noi, per questa operazione di cambiamento che, ripetiamo, è dovuta all’aumento dei casi di contagio. Il problema, a nostro avviso, risulterebbe il potenziale rischio che potrebbe verificarsi sulla promiscuità, pericolo che comunque ci sarebbe in qualsiasi struttura adibita a tale scopo. Comprendiamo lo sforzo dell’azienda Asp di Trapani e dell’assessorato, chiediamo solo maggiori garanzie e tutele per i pazienti e gli operatori dell’ospedale di Mazara”.