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Sicilia devastata dagli incendi: Regione verso lo stato di calamità. Ma c’è chi chiede le dimissioni dell’assessore Cordaro

Il governo Musumeci è orientato a proclamare lo stato di calamità e a chiedere a Roma la dichiarazione dello stato di emergenza per gli incendi che hanno distrutto centinaia di ettari di vegetazione nell’ultimo fine settimana. La decisione è arrivata nella seduta della Giunta, tenutasi ieri a tarda serata. Per poter procedere in tal senso si aspetta la relazione sulla stima dei danni alla quale stanno già lavorando quattro dipartimenti regionali: Protezione civile, Corpo forestale, Sviluppo rurale e Agricoltura.

Ieri pomeriggio, il presidente della Regione Nello Musumeci, accompagnato dall’assessore all’Ambiente Toto Cordaro, si è recato ad Altofonte, il Comune più colpito dai roghi, con oltre 900 ettari di vegetazione andati in fumo. Il governatore, accolto dalla sindaca di Altofonte Angela De Luca e da quello di Piana degli Albanesi Rosario Petta, si è intrattenuto alcuni minuti nell’aula consiliare per poi recarsi nel Bosco della Moarda.

Musumeci ha espresso apprezzamento per tutti coloro che si sono prodigati in questa difficile contingenza. «Auspico – dice il presidente – che si possa, con la collaborazione anche dei cittadini, arrivare all’individuazione di questi delinquenti che con una strategia criminale concordata distruggono, in un solo attimo, un patrimonio boschivo formatosi in decenni di cura e attenzione della comunità locale e delle istituzioni».

Sono molte, comunque, le voci critiche nei confronti del governo regionale rispetto alle politiche di prevenzione messe in campo contro gli incendi. Tra gli altri anche il Forum dei movimenti per l’acqua e i beni comuni: “Davanti a questa devastazione risulta difficile continuare a credere che si tratti di piromani della domenica. Le modalità di diffusione degli eventi criminali sembrerebbero piuttosto portate da persone ben istruite nell’intento di distruggere scientificamente, appiccando più focolai nelle giornate in cui le fiamme possono propagarsi meglio, e nella notte, in modo che l’intervento possa cominciare dall’alba, quando è ormai troppo tardi per salvare qualcosa. In molti ormai si chiedono se davvero possono esserne responsabili pecorai o contadini che a rigore di logica non avrebbero nulla da guadagnare dal distruggere il proprio territorio o se invece i mandanti di quello che sempre più appare come un piano preordinato non vanno ricercati, per parafrasare Giovanni Falcone, seguendo il filo del denaro. Qualunque sia la causa degli incendi, non possiamo più accettare che essi continuino a violentare la nostra terra, che le istituzioni incaricate di contrastare il fenomeno riescano ad intervenire solo in modo tardivo e inefficace lasciando che aree vastissime vengano devastate prima che gli incendi vengano domati. Non possiamo accettare che ingenti risorse finanziarie vengano impiegate per l’emergenza trascurando la prevenzione, che in ogni occasione vengano addotte sempre le stesse giustificazioni a fronte di danni irreparabili”.

Alla luce di ciò, il Forum chiede a Musumeci le dimissioni dell’assessore all’ambiente Totò Cordaro e di indicare in cosa l’attuale assetto delle politiche antincendio si sia mostrato inadeguato. “Non ci sono alibi, gli incendiari, la siccità, nessun altro motivo può rendere accettabile la devastazione che la regione aveva il compito di impedire. Chiediamo di rendere conto dei costi di una gestione emergenziale rivelatasi inefficace e di avviare politiche di prevenzione che coinvolgano le realtà del territorio”.

redazione

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