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Ritorno a scuola tra fake news e Protocollo: “I positivi tornano a casa, chiusure temporanee e sgravi per dirigenti”

Che fosse una notizia falsa che gioca con le ansie e le preoccupazioni dei genitori era evidente, adesso ci pensa anche il Ministero dell’Istruzione a specificarlo in una nota: “Sta purtroppo girando una grave fake news su cosa accade quando si deve gestire un alunno che, all’interno dell’istituto scolastico, mostra sintomi compatibili con l’infezione da Covid-19. Si arriva a sostenere che ai genitori non sarà permesso prelevare i propri figli e che questi saranno affidati all’autorità sanitaria. Niente di più falso, ovviamente. Il Protocollo di sicurezza prevede invece che si debba provvedere quanto prima possibile “al ritorno al proprio domicilio” e ad attivare i necessari protocolli sanitari per la sicurezza di tutti“.

A ciò si aggiunge anche la dichiarazione del vice ministro della Salute, Pierpaolo Sileri, volto a tranquillizzare le famiglie italiane su quello che accadrà se a settembre si dovesse tornare a scuola se l’emergenza Coronavirus dovesse ridursi o mantenersi stabile.

“Nel caso in una classe qualcuno risultasse positivo al Coronavirus, dovranno essere fatti i controlli a tutti. Potrebbe scattare una chiusura temporanea, ma poi la scuola riapre – ha detto Sileri -. Dal punto di vista sanitario dobbiamo essere rigidi, ma le scuole devono ripartire. Ci aspettiamo un aumento del numero dei contagi e dei focolai però con il virus dobbiamo convivere. Per quanto riguarda la responsabilità legale dei presidi a mio parere ci dovranno essere degli sgravi, va fatta una discussione da cui emerga qualcosa di chiaro.

ll Ministero della Salute starebbe studiando insieme alle Regioni e alle Asl se in caso di presenza di un contagiato a scuola sia possibile effettuare test molecolari immediati. Si tratterebbe di un sistema di esami simile a quello che viene attuato in questi giorni negli aeroporti con chi torna da Paesi considerati a rischio per alto numero di positivi. Questo potrebbe contribuire a tranquillizzare i genitori, preoccupati per il rientro a scuola dei figli, i dirigenti scolastico e i docenti che possono trovarsi a dover gestire le prime fasi del protocollo nel caso un ragazzo mostrasse sintomi riconducibili al Covid.


redazione

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