Una rassegna per celebrare l’amore per il teatro e la sicilianità, sei appuntamenti per riscoprire le nostre radici legate alla cultura classica declinata attraverso la lingua siciliana, spettacoli per riscoprire la profonda attualità del mito. Questo vuole essere Theatrinacria, una kermesse ideata e organizzata dall’associazione culturale Skenè presieduta da Massimo Licari: “ Abbiamo scelto come icona la Trinacria, ma con pale di fico d’India al posto delle tre gambe e fiori e frutti con spighe di grano in luogo dei serpenti. Questa immagine (dipinta proprio da Massimo Licari) vuole essere il simbolo di come la nostra terra possa fiorire e di come tutta la Sicilia e la sua storia sia una risorsa da cui non si può prescindere se si vuole credere in un futuro possibile. Ovviamente il volto di Trinacria è incorniciato dalle tende di un sipario, perché il teatro, o meglio il theatron è molto più che uno strumento, è un linguaggio che crea ponti oltre il tempo e lo spazio. Non a caso, molti degli spettacoli in rassegna abbattono la quarta parete e si rivolgono direttamente al pubblico”.
Il primo appuntamento si terrà mercoledì 12 agosto presso la Lupa Beach, in riva allo Stagnone, alle ore 18,30 con “Medea, la strània”, atto unico di e con Chiara Putaggio, con Loredana Salerno e Andrea Badalucco e con le musiche di Nino Pulizzi. “Si tratta di una messa in scena estremamente mediterranea – spiega Chiara Putaggio -. La mia Medea si anima esattamente nel luogo che più assomiglia alla sua casa. Un luogo salato, struggente, dove i sentimenti, assolati, si mostrano in tutta la loro autenticità. Allo stesso tempo le musiche di Nino Pulizzi – fiati antichi e percussioni – sono i battiti del cuore, sono il vento che culla, sono l’eco dei pensieri, sono i ricordi che feriscono e narrano”.
Giovedì 27 agosto alla stessa ora l’ex Convento del Carmine accoglierà “Elena di Sparta”, monologo di e con Eleonora Bongiorno. Si tratta della prima esperienza scrittoria per Eleonora Bongiorno che parte dal mito della bella Elena per approdare all’intimità di una condizione di femminilità esibita e di diritti negati. Un testo che spesso indulge alla scrittura comica che alleggerisce la trattazione del dramma proponendo sfaccettature che propongo una Elena che è molto di più dell’icona dell’amore sbagliato.
Domenica 30 agosto sempre alle 18,30 nell’ex Convento del Carmine sarà la volta di “Cassandra” monologo di e con Chiara Putaggio e con la partecipazione di Enzo Campisi nel ruolo di Apollo.
Una rilettura del mito della fatidica figlia di Priamo che svela il dramma dell’incomunicabilità di chi detiene le “chiavi che sfermano i misteri del tempo” e rivendica il diritto di una donna all’autodeterminazione. Diritto esteso ogni essere umano che non può essere sottomesso a gerarchie e a condizioni. Un’ode alla libertà di essere diversi, di non sottoporsi agli stereotipi, di non lasciarsi incorniciare dalle vedute – miopi – degli altri. L’opera si arricchisce delle musiche di Mario Incudine, Antonio Vasta, Kaballà e Mario Saroglia. Tutti gli arrangiamenti sono di Antonio Vasta.
La kermesse – di cui Massimo Licari ha curato la regia – continua il 12 settembre, stessa ora e stessa location per “L’Attesa”: reading di poesie e il 13 sempre alle 18,30 ma stavolta presso il Complesso Monumentale San Pietro, con il monologo teatrale “Vuci di Fimmina Immigrata” di Francesco Billeci.
L’ultimo appuntamento è fissato per il 20 settembre alle 18,30 nel Complesso monumentale San Pietro con “L’Astuta” monologo teatrale di Francesco Billeci con Maria Grazia D’Antoni: una rilettura del mito di Medusa che si fa estremamente sicula e mette in discussione il concetto di “mostro” con un finale a sorpresa.
Il cartellone, realizzato in collaborazione con le associazioni Musiké band, Billeci e Palma Vitae, conta sul patrocinio del Comune di Marsala.