Enzo Sturiano, presidente del Consiglio comunale primatista di preferenze nelle ultime consiliature.
Lei nelle scorse elezioni ha sostenuto la candidatura di Alberto Di Girolamo a sindaco. Ora si trova a contrastarne la rielezione sostenendo uno dei suoi avversari più accreditati, Massimo Grillo. Perchè?
“I cinque anni amministrativi appena trascorsi sono stati i più deludenti degli ultimi decenni. La coalizione vincente si è subito trovata un muro davanti in tema di dialogo. Un muro eretto dal sindaco. Del programma che tutti avevamo contribuito a stilare non è stato possibile attivarsi per la sua realizzazione. Nessun dialogo politico tra il sindaco e la sua maggioranza. Prova ne è che nel giro di alcuni mesi ha cominciato a “perdere pezzi”. Gente che in campagna elettorale si era spesa per l’elezione di Alberto Di Girolamo, ha preso le distanze quasi subito. E non parlo di me o del mio gruppo, ma di candidati ed eletti nella lista del sindaco come Daniele Nuccio, Arturo Galfano o dei socialisti, dei consiglieri di una Voce per Marsala, che si sono visti quasi costretti, per mancanza di dialogo, ad allontanarsi dalla maggioranza”.
Lei però in quel periodo della consiliatura ha chiesto l’adesione al Partito Democratico. Quanto di più vicino al sindaco visto che era il segretario comunale del partito.
“Io e le consigliere Ginetta Ingrassia e Luana Alagna abbiamo presentato la richiesta di adesione al Pd e lo abbiamo fatto consegnandola al segretario del partito. Se non fosse una cosa seria potremmo dire “che ancora aspettiamo una risposta”.
A lei poi è capitata la vicenda relativa all’arresto dell’ex deputato Paolo Ruggirello, suo referente politico da sempre.
“Dal punto di vista affettivo per me è stato un gran colpo. Ero amico di Paolo Ruggirello. Ne condividevo le posizioni politiche ma sempre avendo le mie idee. Mi dispiace quello che gli è accaduto ma non sono io a dovere emettere giudizi, spetta alla magistratura. Piuttosto colgo l’occasione per ricordare che tanti altri erano amici politici di Ruggirello che ha sostenuto la candidatura di Alberto Di Girolamo, ha bloccato tentativi di altre candidature nel centro sinistra per mantenere l’unità dello schieramento. Poi si potrebbero citare interventi pubblici anche in Consiglio comunale di esponenti del Pd che si sono dichiarati ruggirelliani”.
Torniamo all’attualità politica. Come è arrivato a sostenere la candidatura di Grillo?
“Prima dello scoppio della pandemia ho partecipato ad alcune riunioni del cosiddetto tavolo dei Moderati. Si andava verso la candidatura di Nicola Fici. Io essendo uomo di squadra avevo espresso la mia idea di un tavolo civico e mi andava bene quella candidatura a sindaco. Poi, non ho capito bene cosa è accaduto, ma i Moderati hanno optato per Massimo Grillo e io che di questo schieramento faccio parte mi trovo pienamente coinvolto”.
Lei affronterà la competizione con una sua lista o, come si dice da alcuni giorni, opterà per una lista vicina a Forza Italia?
“Sto valutando assieme ad i miei amici quale soluzione intraprendere. Possiamo fornire candidature, compresa la mia, al partito di Forza Italia così come potremmo andare con una lista come abbiamo fatto in altre elezioni”.
Si dice che lei potrebbe essere uno degli assessori che Massimo Grillo proporrà nella sua giunta.
“Chi mi conosce sa che io sono a disposizione indipendentemente dal ruolo che mi si propone, vedremo”.
Da presidente del Consiglio come si chiude questo quinquennio?
“Indipendentemente dallo schieramento di cui farò parte in campagna elettorale, il Consiglio comunale e la presidenza è sempre disponibile a dare una mano nell’interesse della Città. Siamo pronti ad approvare il Bilancio e prendo l’impegno che entro il mese di Agosto lo strumento finanziario sarà esitato. Lo ripeto indipendentemente dagli schieramenti si tratta di un atto essenziale per la città di Marsala”.
Poi così qualcuno se lo potrà “vendere” nella campagna elettorale amministrativa.
“Capisco quello a cui lei si riferisce. E senza peli sulla lingua faccio due esempi senza tema di smentita tanto per ristabilire la verità su chi utilizza le opere fatte per fare campagna elettorale. L’amministrazione e il sindaco in prima persona si è intestato tante cose che hanno fatto. In questi giorni si parla di Porta Nuova e di pista ciclabile dello Stagnone è bene che i cittadini sappiano che se era per la sua maggioranza il sindaco non avrebbe avuto modo di vantarsi per queste due opere. Sono atti pubblici approvati con un emendamento del Consiglio comunale e i consiglieri di maggioranza che sostengono il sindaco erano assenti. Forse avevano da fare”.
Oltre all’atteggiamento politico cosa rimprovera al sindaco?
“Il decoro e la viabilità soprattutto del centro urbano. Guardiamo la via Roma che è stata smontata nella sua essenza (anche in questo caso senza parlare con il Consiglio). Si è verificato un ritorno all’antico tollerato dai vigili e la gente la utilizza, trasgredendo le nuove disposizioni in tema di parcheggio, come aveva sempre fatto. La Città è sporca e non si può pensare che la colpa sia sempre e comunque della gente. Hanno fatto un appalto sbagliato che privilegia la raccolta differenziata ma non la pulizia della città. La nostra sta diventando, tra l’insensibilità dell’amministrazione, una città violenta dove l’ordine pubblico ha carenze e la gente non si sente più sicura”.