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Il boss Mariano Asaro è tornato il libertà

E’ durata poco più di due settimane la detenzione del boss di Castellammare del Golfo Mariano Asaro. Il Tribunale del Riesame ha infatti disposto l’annullamento dell’arresto dell’uomo, arrestato dai carabinieri su richiesta dei pm della Dda di Palermo, nell’ambito di un’indagine in cui erano coinvolto l’ex deputato regionale Paolo Ruggirello (arrestato il 5 marzo dello scorso anno nel blitz Scrigno) e il sindaco di Paceco, Giuseppe Scarcella, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa, che si rivolgeva al boss chiamandolo «Don Mariano».

Il nome di Mariano Asaro, insieme a quello di altri mafiosi della provincia di Trapani, fra i quali quello di Mariano Agate, fu scoperto nell’elenco degli iscritti alla loggia massonica “Iside 2”. Accusato della strage di Pizzolungo e assolto in tutti e tre i gradi di giudizio, Asaro fu invece condannato definitivamente per porto abusivo d’armi e in appello per associazione a delinquere di stampo mafioso. Dopo tre anni di latitanza, fu arrestato nel 1997. Secondo il collaboratore di giustizia Rosario Spatola era considerato un esperto di esplosivi dagli altri esponenti di Cosa nostra, che si sarebbero rivolti a lui più volte per “consulenze” sull’argomento.

Asaro era stato rimesso in libertà dopo una lunga detenzione nel giugno del 2018, ma le indagini dei Carabinieri hanno permesso di monitorare i rapporti che lo stesso continuava ad intrattenere con diversi esponenti mafiosi, tra i quali Rocco Coppola e Carmelo Salerno (coinvolto nell’operazione Scrigno). Da qui il nuovo arresto, risalente al 7 luglio. Nei giorni successivi Asaro si era avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip Claudia Rosini.

Il Riesame inoltre ha annullato l’obbligo di dimora anche per Maria Vincenza Occhipinti, cognata di Asaro, accusata di intestazione fittizia di beni, riferita all’apertura di una clinica odontoiatrica a Paceco.

redazione

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Tags: Mariano Asaro