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Una proposta indecente

Impegnati come siamo a capire come saranno le liste per il rinnovo del Consiglio comunale e chi saranno i candidati alla carica di sindaco per le prossime amministrative, abbiamo trascurato un argomento che diventerà centrale (anzi già lo è già) nelle prossime settimane: la riapertura delle scuole.

Vorremmo tanto distinguere quello che accadrà a Marsala con le scuole del resto del Paese, ma non è possibile. Fortunatamente viviamo in una nazione in cui i provvedimenti in alcuni settori valgono dalle Dolomiti a Lampedusa. E’ un bene? Si, ma in questo caso la situazione è complessa. Noi, come è evidente non abbiamo alcuna competenza sanitaria, e quindi non sappiamo come si affronterà l’ingresso in classe di milioni di studenti contemporaneamente il prossimo 14 settembre. Abbiamo, questo si, il timore che le aule, i plessi e le mense scolastiche possano, tocchiamo ferro e quant’altro, trasformarsi in focolai di covid 19. Stanno studiando ( e del resto di scuole si tratta…) soluzioni per permettere a tutti di partecipare alle lezioni in modo efficace per scongiurare le possibili trasmissioni del coronavirus. Speriamo che ci riescano.

Ma noi temiamo che non ci siano scuolabus sufficienti e se ci sono mancano gli autisti, che dovrebbero essere in più visto che gli orari di ingresso e di uscita saranno differenziati. Abbiamo anche sentito dire che le aule mensa si stanno trasformando in aule didattiche e le palestre non saranno più adibite allo scopo per cui sono state costruite, ma anche lì si terranno lezioni di matematica e italiano. La ministra della Pubblica Istruzione che ci appare ogni giorno sempre più confusa, ha annunciato che a breve ci sarà un appalto per banchi nuovi monoposto e che la loro consegna è prevista per la fine del mese di Agosto. Alzi la mano chi ha mai visto un bando d’appalto in cui siano stati rispettati i tempi.

Poi, in tema di confusione, visto che probabilmente si faranno doppi turni e che ci vorranno più insegnanti si è pensato di chiamare i ragazzi delle Università che ancora non hanno raggiunto la laurea. Su questo tema noi siamo d’accordo perché più gente lavora meglio è. Ma almeno si è pensato prima di chiedere agli insegnanti di ruolo se vogliono lavorare qualche ora in più, naturalmente retribuita? Si chiama lavoro straordinario e una volta esisteva. Potremmo continuare, e non vorremmo certamente essere nei panni dei sindaci e dei dirigenti scolastici quando si accorgeranno che le scuole a loro affidate non hanno i requisiti previsti dal protocollo. Sappiamo che a Marsala (ma non è un fatto solo locale) per fare un esempio che aspettiamo sia smentito, ci sono plessi che hanno un solo bagno disponibile. E’ previsto dal protocollo? Vedremo.

Ci permettiamo di avanzare una proposta alla ministra Lucia Azzolina: non riaprite le scuole, continuate con il sistema, magari potenziandolo, a distanza. Credeteci non accadrà nulla se uno studente di qualsiasi età dovesse ritornare in classe tra qualche mese. Tra dieci anni si laureerà lo stesso, se vuole. Tra qualche anno si diplomeranno gli stessi studenti. E nessuno a quell’epoca si ricorderà se il professore di suo figlio, o il geometra del piano di sopra o il proprio medico di fiducia, nel lontano 2020 avrà frequentato qualche mese in meno la scuola perché c’era il rischio della pandemia. Almeno saranno vivi. E adesso noi con loro.

Gaspare De Blasi

redazione

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