“In 23 anni ho visto e sentito tante cose, alcune delle quali, a dire il vero, anche assurde. Penso alla proposta di costruire casette di vetro sui pontili o un ponte che collegasse l’arenile di San Teodoro con l’Isola Lunga. Ed invece ci vorrebbe quel “Marchio Biologico” che nessuno mi ha mai chiesto. Una frase emblematica pronunciata dallo “storico” direttore dell’Ente gestore, Roberto Fiorentino, che forse ha reso l’idea di quanto sia ineffabile a volte la fantasia se è destinata a restare tale, senza alcun riscontro cioè con la sua reale fattività. Un excursus con luci e ombre è quello emerso dalla chiacchierata con il mazarese Fiorentino il quale non ha lesinato dettagli sulla quotidianità di un luogo che a noi conquista con la magia del silenzio e con quel vento che sussurra complice nei canneti.
Dalla nascita alla rocambolesca perimetrazione, dal mancato sviluppo all’assenza della politica, ecco le proposte con relativo “Marchio Biologico” del direttore Fiorentino per la rinascita dello Stagnone al quale noi auguriamo una lunga vita “pulita”, senza sacchetti di spazzatura abbandonata che ne deformano la sua mitologica essenza.
La Riserva Naturale dello Stagnone è nata 36 anni fa, il 4 Luglio del 1984 per l’esattezza. E’ questo il giorno per fare bilanci, Fiorentino?
La Riserva dello Stagnone è in effetti stata istituita il 4 Luglio del 1984 ma era già stata prevista dalla Legge Regionale per l’”Istituzione di Parchi e Riserve” (Maggio 1981 n.98 ndr) tre anni prima.
Nel 1981 è stata istituita quella del Parco dello Zingaro, giusto?
Sì, questa Riserva è nata ufficialmente nel 1981 ed è l’unica Riserva in Sicilia nata con una legge. con questa stessa legge, tra l’altro, nella provincia regionale di Trapani, sono state previste anche altre 3 Riserve in gestione.
Quali sono queste altre 3 Riserve?
Lo Stagnone che è previsto anche come un sito naturale di importanza comunitaria, la Foce del Belice e il Bosco d’Alcamo.
La Riserva dello Stagnone è sempre stata così come la vediamo oggi oppure ha cambiato aspetto nel tempo?
Inizialmente è nata con un territorio immenso che dalla linea ferrata arrivava fino al mare. E sto parlando di una estensione che da Marsala arriva a Birgi prossimità del fiume Kinisia. E’ facilmente immaginabile quello che è successo quando è uscito il primo Decreto.
Cosa è successo?
Le case erano in maggioranza abusive e quello che avrebbe dovuto fare
l’Ente gestore per una sanatoria in una zona vincolata, era un lavoro pazzesco.
Nel 1986 però c’è stata una riperimetrazione della Riserva che ha ristretto i
margini. Da allora non inizia più dalla ferrovia ma comprende solo la litoranea
anche se non uniformemente. Infatti il dubbio che alcuni si pongono è perché
qualcuno debba essere dentro una Riserva e il proprio vicino di casa, no.
Dunque lei sta dicendo che si è ristretto il margine perché l’Ente gestore avrebbe dovuto fare i conti con la difficile sanatoria delle case abusive e si è preferito stringere lo spazio?
No, sto dicendo che non avrebbe avuto senso porre magari dei vincoli paesaggistici in un’area che era già stata deturpata.
Questo non era possibile valutarlo prima di tracciare i contorni della Riserva?
Spesso l’esaminatore non viene a guardare il territorio, su un tavolo segna con la matita la carta di un territorio e non sa come sono le case specie se abusive.
Il perimetro della Riserva non è netto, ci sono dunque alcune costruzioni che vi rientrano ed altre no, giusto?
Sì proprio cosi. Ad esempio, il ristorante “Fior di Sale” è fuori dalla Riserva mentre ad esempio, alcune parti anche alla Spagnola sono dentro.
Come mai?
Non lo so, io non c’ero. So che risale al Giugno 1986 la nuova riperimetrazione.
Poi cosa è successo?
Sono stati emanati 2 regolamenti di modalità “Uso e Divieti” , uno subito dopo l’istituzione della Riserva e l’altro il 24 Maggio del 2000. Questo regolamento è per me è iniquo.
Perché?
Perchè non è equo. La Regione Siciliana , col Decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, aveva chiesto all’Ente gestore di offrire delle osservazioni e il mio Ente non l’ha fatto per cui è stato calato questo regolamento che è quasi simile, nei divieti, sia in quelli che ci sono nella “Zona 2 sia in quelli che ci sono nella Zona B.
Quali sono le differenze fra la Zona A e la Zona B?
La Zona A va conservata e riguarda le Isole dello Stagnone mentre la Zona B è tutta la litoranea e quindi tutta la parte della Pre Riserva. Per questa Pre Riserva, il Comune, entro 6 mesi a decorrere dal 4 Luglio 1984, avrebbe dovuto redigere il Piano per la sua utilizzazione.
Che prevede questo Piano?
Si tratta di una pianificazione calata nel Piano Regolatore che dà la possibilità alla comunità locale di godere, di fruire, di riavere insomma, un ritorno economico per il vincolo subìto. La legge 98/81 dice infatti che le Riserve sono istituite perché le comunità locali ne abbiano un volano in quanto sviluppo economico
Questo sviluppo economico come potrebbe realizzarsi secondo lei?
Con la costruzione, sempre nel rispetto del paesaggio, di strutture per accogliere turisti ed attività sportive. C’è una norma che prevede nella Pre Riserva attività ricreative e sportive. Penso alla realizzazione anche di B&B trasformando le case esistenti, anche perché c’è gente che non ama ad esempio gli alberghi o i villaggi e che ama una accoglienza più “familiare”
Perché si è fatto poco o nulla, in questi anni, secondo lei?
La politica purtroppo è stata ignorante in questo. Ha sempre cercato di soddisfare gli interessi estemporanei della comunità. Penso alla navigazione per la quale sono state fatte mille deroghe e lo stesso vale per la pesca regolamentata mentre in realtà una riserva nasce proprio per quello che ho detto prima e non per soddisfare richieste assurde ad esempio.
Ci vuol fare un esempio di idee assurde alle quali suo malgrado ha assistito?
La realizzazione di casette di vetro sui pontili o un ponte che collegasse la costa di San Teodoro con l’Isola Lunga. Idee così come possiamo definirle?
A quale politica si riferisce, direttore, quando afferma che è stata poco attenta a salvaguardare e sviluppare le potenzialità dello Stagnone?
Parlo di politica in generale senza fare riferimenti a schieramenti o persone. Il fatto è che la politica ha “scaricato” sull’Ente gestore, la responsabilità di decidere cosa fare o non fare ma non è così, mi creda. La Pre Riserva è di competenza Comunale ed è il Comune che deve decidere ovviamente in accordo con l’Ente gestore
Cosa auspica, lei?
Se il Comune non si mette la “testa a posto” (e ormai l’appello vale per il sindaco che verrà chiunque esso sia) e non si impegna cioè a far redigere il piano per la riutilizzazione della Pre Riserva, sarà un sindaco come tutti quelli che l’hanno preceduto.
Un suggerimento per questo Piano da redigere per contraddistinguersi dagli altri predecessori?
Dovrebbe prevedere un parcheggio davanti Mothia, ed un altro più avanti. La gente che arriva dove la mette, l’auto?
La costruzione della pista ciclabile però presto sarà una realtà, o almeno così è stato annunciato. Serve un altro parcheggio o magari si dovrebbe limitare l’accesso delle auto?
Bene, ammesso che sia così, come arriva la gente almeno fino all’inizio dello Stagnone per poi eventualmente proseguire con la bicicletta? Deve pur parcheggiarla da qualche parte.
Cosa si potrebbe fare per valorizzare lo Stagnone, a parte la costruzione di strutture ricettive, Fiorentino?
Sa che cosa trovo veramente strano? Nessuno mi ha mai chiesto il “Marchio Biologico”. Eppure i nostri ragazzi studiano alla Bocconi e a Londra, iscritti ad Università che costano 15 mila euro all’anno di tasse.
Cosa è esattamente questo Marchio Biologico sconosciuto ai laureati nostrani?
La possibilità di scrivere sull’etichetta di una bottiglia di vino che è stato prodotto con uve coltivate nella Riserva dello Stagnone. Io però dico che non è un problema solo di Marsala, la stessa cosa accade ai Gorghi Tondi di Mazara o alla Foce del Fiume Belice dove tutti pensano alla spiaggia e basta. Non si pensa a sfruttare, nel tempo prolungato, quel “marchio” appunto.
Cosa ne pensa della ormai famosa e tanto paventata apertura della Bocca nord ? Questo progetto Appare a molti come la soluzione per il ricambio delle acque stagnanti appunto.
Ho qualche perplessità da punto di vista della ecosostenibilità del progetto. Ecco il mio parere.
Tiziana Sferruggia