Categorie: Lettere

Il degrado della Chiesa di San Michele Rifugio a Marsala: scrive Letizia Occhipinti

Egregio signor direttore,
sono una cittadina marsalese residente nei pressi della Chiesa di San Michele Rifugio. Trovandomi a passare da questa strada ho un colpo al cuore. Mi sono trovata davanti ad uno scenario raccapricciante da un lato e dall’altro un indecente ed indecoroso scempio: una Chiesa ridotta a cloaca pubblica e luogo in cui bucarsi di droghe varie. Postando su fb le foto ho ricevuto tanti commenti dai quali si capisce che la situazione non è una novità né per le istituzioni né per le forze dell’ordine solo che nessuno ancora è intervenuto né può, a loro dire, intervenire. Ma la cosa che più mi preme e preme i cittadini è la presenza di un immigrato che da circa 2 anni si è impadronito dell’immobile di proprietà privata, nuocendo gravemente all’incolumità di un’intera comunità, totalmente lasciata sola a farsi giustizia da sé in quanto dalle testimonianze mi giunge che questo ragazzo tira sassi contro i passanti, rincorre i bambini che passeggiano con le bici e per di più appicca fuoco nei terreni coltivati. Infatti, quando mi sono fermata per fare le foto, un signore anziano mi parlò con le lacrime agli occhi, dicendomi: signora mia, veda se lei riesce, noi non sappiamo più a chi rivolgerci. ovviamente doppio colpo al cuore.
Ho constatato le reali condizioni di degrado e abbandono del luogo sacro e ho attenzionato le lamentele dei residenti limitrofi circa la presenza di un uomo senza fissa dimora che “alloggia” in tale struttura.
Io non sono competente in materia ma credo sia utile effettuare un TSO al soggetto e che le comunità si prendano cura di questo nostro fratello che in stato evidentemente di instabilità mentale attira l’attenzione su di se lanciano pietre e bottiglie ai passanti. non sarà forse una richiesta d’aiuto?
Grazie per lo spazio che mi concederà sulla sua Testata .
Letizia Occhipinti

Gentile lettrice, il suo è un contributo molto prezioso. Sono certo che se tutti noi sentissimo il “bene comune” come qualcosa che ci appartiene davvero, non esisterebbero discariche a cielo aperto o episodi di degrado, come quello da lei raccontato. Inoltre, la sua nota ha un’ulteriore pregio: rifugge da parole o espressioni ostili, che spesso leggiamo sui social nel momento in cui si denunciano situazioni di questo tipo. A questo punto tocca alle istituzioni intervenire. La nostra redazione seguirà con attenzione gli sviluppi della vicenda. Ringraziandola per la segnalazione, le auguro una serena giornata. (V.F.)

redazione

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