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Flag trapanese, avviato il programma di sviluppo delle coste

Nel corso dell’assemblea – tenutasi nella giornata del 29 giugno in modalità videoconferenza – della Fondazione “Torri e tonnare del litorale trapanese” è stato approvato il documento preliminare “piano valorizzazione della “risorsa mare” dei comuni costieri della Sicilia Occidentale” I 9 Comuni Costieri del trapanese (Mazara del Vallo, Petrosino, Marsala, Paceco, Valderice, Custonaci, Trapani, Erice, San Vito Lo Capo), che rappresentano oltre 250 km di costa, inseriti nell’ambito della programmazione comunitaria che gestisce il Piano di Azione Locale del FLAG TRAPANESE di oltre due milioni di euro, insieme i Membri privati della Fondazione ed alle organizzazioni rappresentative degli operatori della pesca, hanno discusso di valorizzazione della Risorsa Mare e della Blue Economy attraverso la realizzazione di un programma di investimenti integrato, pubblico-privato, da finanziare attraverso lo strumento del Contratto Istituzionale di Sviluppo.

Con il Contratto istituzionale di sviluppo il territorio candida al finanziamento di non meno di 150 milioni di euro in un “unico pacchetto di investimenti integrati”, un Piano di Valorizzazione diretto a sostenere e sviluppare interventi quali ad esempio: impianti e strutture di depurazione, per il corretto utilizzo dell’acqua, per la migliore fruibilità delle coste, interventi nel settore della pesca e trasformazione del pescato, servizi turistici, cantieristica e diportistica, logistica, ecc anche in forma integrata con fondi strutturali di investimento europei, fondi nazionali. “Questo è il momento opportuno – afferma la presidente Andreana Patti –, occorre cogliere immediatamente l’opportunità della recente approvazione della Z.E.S. (Zona Economica Speciale) Sicilia Occidentale, per costruire un piano per attrazione degli investimenti produttivi sul nostro territorio che, oltre gli sgravi fiscali e le agevolazioni già previste dalla ZES, possa suscitare l’interesse delle imprese operative nell’ambito dei comparti che costituiscono la Blue Economy (Filiera ittica, Industria delle estrazioni marine, Filiera della cantieristica, Movimentazione di merci e passeggeri, Servizi di alloggio e ristorazione, Ricerca, regolamentazione e tutela ambientale, Attività sportive e ricreative), attraverso la garanzia di un piano di infrastrutturazione adeguato alle loro dimensioni e della disponibilità di risorse a copertura dei rispettivi piani di insediamento produttivo sui nostri territori”.

redazione

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