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Erice: Barracco nuovo vicepresidente del Consiglio comunale. Insorgono i dem Daidone e Agliastro

Il Consiglio comunale di Erice ha un nuovo vicepresidente. Si tratta di Alessandro Barracco (M5S), che subentra al dimissionario Nicola Augugliaro.

Il Consiglio ha eletto con 12 voti su 14 l’esponente pentastellato.

“Ringrazio tutti i colleghi per la fiducia accordatami – ha detto Barracco – . Apprezzo questa larghissima convergenza sul mio nome che interpreto come il riconoscimento del lavoro che ho svolto, con abnegazione e schiettezza, in questi tre anni di consiliatura. Mi impegnerò affinché, indipendentemente dal gruppo di appartenenza, tutti i consiglieri possano considerarmi loro Garante: tutto entro i margini dello Statuto comunale e del Regolamento del Consiglio comunale. Terrò rigorosamente separata la mia attività politica, dentro e fuori dall’Aula consiliare, dal ruolo istituzionale di garanzia e rappresentanza che ho l’onore di rivestire da oggi. Su questo punto voglio essere chiaro: il mio ruolo di consigliere di opposizione, di Portavoce del MoVimento 5 Stelle, non subirà mai alcuna battuta di arresto: sono, e resto, assieme ai consiglieri di minoranza, presidio di controllo e indirizzo per l’amministrazione”.

Molto critico il commento dei consiglieri del Pd Carmela Daidone e Pino Agliastro:

La candidatura del consigliere Barracco alla Vice Presidenza del Consiglio e la sua elezione, corroborata dal voto unanime di componenti di maggioranza e opposizione, ci lascia completamente esterrefatti, per almeno un paio di ordine di ragioni. La prima è quella per la quale non si comprendono i motivi per cui il consigliere Barracco, sulla cui persona non avremmo nulla da eccepire sul piano morale e professionale, decida di candidarsi ed essere eletto con i voti di quella maggioranza apostrofata da lui stesso solo tre mesi fa, all’indomani dell’elezione del Presidente Nacci, su un noto giornale locale “fragile come una marmellata, in cui il gioco del poltronificio sarebbe degno della migliore Prima Repubblica” Sarà rimasto anche lui vittima di un contagio post pandemia? Oppure quando si tratta di cariche istituzionali e personali da ricoprire la coerenza diventa un optional cui risulta faticoso rinunciare? La seconda ragione, che motiva anche il nostro voto di astensione, è quella dei partner di governo della città che, a dispetto dell’utile percorso intrapreso dalla prima cittadina per ricomporre i pezzi di una maggioranza in difficoltà, pur di provocare ulteriori motivi di dissenso al proprio interno, decidono di votare un componente dell’opposizione consiliare. Un atteggiamento di apertura verso la minoranza che non prevede alcun progetto politico comune per il futuro. Noi scegliamo ancora una volta la linea della coerenza e, pur non essendo disponibili a insalate, accordi sottobanco, alleanze trasversali, rimaniamo sempre speranzosi che il nostro fine ultimo, quello del rispetto del programma elettorale e non quello relativo alle ambizioni personali, possa e debba rimanere l’unica via maestra percorribile”.

redazione

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