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Crisi post coronavirus: Zara chiude più di 1200 negozi nel mondo

Il gigante spagnolo dell’abbigliamento Inditex, proprietario di Zara, ora punta un’accelerazione sulle vendite online. Colpa della pandemia che ha fatto calare nel primo trimestre le vendite del 44% a 3,3 miliardi di euro con un rosso per 409 milioni di euro 

E’ il primo rosso in oltre venti anni di storia e stavolta purtroppo non si parla del colore di stagione. Zara soffre gli effetti del Covid-19 segnando una perdita netta di 409 milioni nel primo trimestre con un fatturato crollato a 3,3 miliardi contro i 5,9 del primo trimestre 2019 e punta alla chiusura di circa 1200 negozi tra Europa ed Asia e al potenziamento delle vendite online.

Tuttavia a Madrid le azioni Inditex, che controlla il marchio e la catena di store Zara, sono in netto rialzo, dopo che il colosso della fast fashion – che ha tra i suoi marchi anche Massimo Dutti, Bershka, Oysho, Stradivarius – ha detto di voler puntare sempre di più sul commercio online, in forte crescita in periodo di pandemia.

Mentre negli store le vendite sono crollate del 44% a 3,3 miliardi di euro, quelle online sono aumentate del 50% nel primo trimestre e in aprile sono balzate del 95% in aprile. Secondo gli analisti, l’impatto del coronavirus sul gruppo è stato severo ma “temporaneo”. Inditex infatti ha confermato gli obiettivi di crescita delle vendite tra +4% e +6% a lungo termine e una riduzione dei costi operativi del 21%.

Il gruppo che ha già investito 2,5 mld di euro per rafforzare la piattaforma online, ha detto che sbloccherà altri 2,7 miliardi di investimenti di cui 1 miliardo per potenziare l’e-commerce. Inditex prevede che le vendite online rappresenteranno il 25% del suo giro d’affari nel 2022 contro il 14% del 2019. Per il 2020, il presidente pablo isla prevede “un recupero progressivo delle vendite”. In maggio, le vendite sono calate del 51% su base annua, del 34% nella prima settimana di giugno.

Fonte: d.repubblica.it

redazione

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