Gli uffici postali in Sicilia, assieme agli istituti bancari, in questo periodo di emergenza Coronavirus, sono stati i luoghi più “presi d’assalto” dagli utenti. Al di là dei normali servizi, i cittadini si sono recati negli uffici postali per pensioni, redditi d’emergenza, cassa integrazione, bonus beby sitting, ecc. ma, per regolare meglio il flusso al fine di non creare assembramenti, i servizi si sono concentrati solo in alcuni uffici postali centrali, mentre sono stati chiusi, in toto o parzialmente, quelli periferici.
Ma ciò, in realtà, ha portato a delle notevoli concentrazioni di persone, con lunghe file fuori le poste. Si pensi a quanto accade all’Ufficio Postale Centrale di via Garibaldi, in pieno centro storico a Marsala. Per non parlare del forte stress per i dipendenti che hanno dovuto lavorare in una situazione emergenziale ed allarmistica come una pandemia, restando a contatto con il pubblico.
Con la nuova ‘fase 3’ però, i lavoratori delle poste chiedono maggiori tutele e una migliore regolamentazione dei flussi, sia per sé stessi che per i clienti. Al loro fianco Giuseppe Ferrante, coordinatore SLP-CISL provinciale Trapani-Palermo, Matteo Genna, componente regionale SLC-CISL e Antonino Patti RSU (Tp).
“E’ tempo di riaprire tutti gli uffici postali – affermano i sindacalisti -. Bisogna ritornare alla normalità. Molti uffici, soprattutto quelli più decentrati, nelle periferie o nelle contrade, restano chiusi e questo costringe in molti a spostarsi, a spostarsi anche da un Comune all’altro, a volte. I più penalizzati restano gli anziani, che sono anche quelli più vulnerabili al Covid-19”.
La proposta dei sindacati è quella di ritornare al periodo pre-Covid.
Basti pensare che il 50% degli uffici postali in Sicilia ancora non rispetta il doppio turno con la riapertura pomeridiana, molti funzionano a giorni alterni e altri non hanno proprio riaperto. Ciò creando disagi soprattutto in Comuni che sono Città-territorio.
“Chiediamo la riapertura di tutti gli uffici – affermano Ferrante, Genna e Patti – rispettando però sempre le regole: guanti, mascherina e distanza di sicurezza. Per quanto riguarda gli uffici aperti solo tre volte a settimana, si chiede la riapertura tutti i sei giorni lavorativi. In questo modo si tutelerà sia la clientela che il lavoratore e si eviteranno, probabilmente, molte code”.