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Scadenza IMU 2020: ecco chi non la deve pagare

Sta per arrivare la scadenza della prima rata di Imu 2020 ma c’è ancora tanta confusione. I Comuni hanno potere decisionale, nel limite del possibile, e saranno loro a stabilire le regole. Ci saranno slittamenti? E chi invece sarà esentato?

L’Italia, da poche settimane, si è lasciata alle spalle un lockdown complicato e difficile che ha portato con se una gravissima crisi economica. E, data la tragica situazione, il Governo ha ben pensato di sospendere, o addirittura cancellare, svariate imposte. Ma, in questo momento, in molti si stanno chiedendo: l’Imu (Imposta Municipale Unica) 2020, si paga o non si paga? Effettivamente aleggia ancora molta confusione in merito, e poche sono le certezze.

Imu e Tasi, cosa cambia in questo sfortunato 2020?

Questo 2020 sta portando con se tante novità e, soprattutto, tanti cambiamenti legati al “post Covid19”.

Se rimaniamo in tema “imposte”, una grande novità, è senza dubbio l’accorpamento di Tasi ed Imu assieme.
In poche parole: si pagano entrambe ma in un’unica tassa chiamata Imu. Hanno “trasformato” due pagamenti in un unico tributo. Fatto sta che è “stato eliminato un nome” ma il cittadino pagherà più o meno la stessa somma.

Imu 2020: scadenza prima rata

Abbiamo un dato certo: il 16 giugno sarà l’ultimo giorno utile per effettuare il pagamento. Entro questa data, i contribuenti italiani, dovranno, tassativamente, pagare la prima rata (acconto) relativa all’Imu del 2020.
Il saldo finale invece, è previsto per il 16 dicembre 2020. Questo per chi decide di dividere il pagamento. In molti avevano chiesto a gran voce al Governo di posticiparla, o addirittura, di eliminarla, purtroppo però, nulla di tutto ciò, è stato preso in considerazione.

Fate molta attenzione alla scadenza. Per chi pagherà in ritardo, ci saranno degli interessi da pagare.

Dal primo gennaio 2020, chi pagherà l’Imu oltre la data stabilita, dovrà calcolare sul totale, un tasso di interesse dello 0,05% annuo. Nello specifico, se si paga entro 14 giorni dalla scadenza, la sanzione fissa è dello 0,1% giornaliero.

Se si paga tra il 15° ed il 30° giorno successivo alla scadenza, la sanzione ammonterà all’1,5%. Se la tassa viene versata in una tempistica che va dal 30° giorno di ritardo al 90° giorno, la sanzione fissa arriverà all’1,67%. Dopo il 90° giorno di ritardo, la sanzione fissa sarà del 3,75%. Se non si provvederà a versare l’importo nemmeno dopo quest’ultima tempistica, verrà applicata una sanzione del 30%.

Imu 2020: chi deve obbligatoriamente pagarla?

Non tutti i cittadini italiani hanno l’obbligo di pagare l’Imu. Coloro che detengono un solo immobile adibito ad abitazione principale – la famosa prima casa – non dovranno pagare nulla. Questo bene immobiliare però, non deve rientrare nelle seguenti categorie catastali: A/2, A/3, A/4, A/5, A/6 e A/7. Gli immobili di categoria C/2, C/6 e C/7 non pagano l’IMU solo se pertinenza delle abitazione principale. Sono invece obbligati a pagare l’Imu tutti coloro che possiedono seconde abitazioni (ad esempio case vacanze), concessionari di aree demaniali, possessori di immobili in affitto ed infine, terreni.

E in caso di decesso chi paga l’IMU?

Vi siete chiesti come si dovrà agire in una situazione del genere? Se il proprietario dell’immobile dovesse risultare deceduto, l’Imu dovrà comunque essere pagata fino alla data in cui il proprietario è venuto a mancare. In questo caso bisognerà considerare, magari con l’aiuto di un professionista del settore, la situazione preesistente al decesso. Pagare quindi l’ultima fase mancante prima della morte.

Esiste anche un’altra situazione: se il defunto in questione aveva solamente un bene immobiliare dichiarato come prima casa, ovviamente non era tenuto al versamento di alcunché. Ma dal momento in cui subentrano gli eredi? Per quest’ultimi non risulterebbe prima abitazione. In questo caso, intanto, bisogna consultare un professionista per una consulenza dettagliata, inoltre, sarà utile fare un conteggio del mese esatto. La data del decesso è determinante. Un mese, in situazioni come queste, si considera intero solo se supera i 15 giorni.

Amministrazioni locali ed Imu 2020. Cosa possono fare i Comuni italiani?

Come già ribadito, il Governo non si è sbilanciato sulla questione, anzi. Ha incaricato i singoli Comuni di valutare eventuali rinvii di pagamento. Per “rinvii” si deve intendere una tempistica davvero limitata di slittamento e non di una cancellazione del pagamento stesso. Sarà a discrezione di ogni Comune decidere il da farsi e la gestione dei tempi.

Le amministrazioni comunali, hanno inoltre, la capacità di decidere se aumentare o meno l’aliquota (fino ad un massimo del 10,6 per mille). Ma possono, volendo, anche ridurla fino all’azzeramento. Non finisce qua. Sempre a loro completa discrezione, le amministrazioni comunali, potranno stabilire – nei limiti, chiaramente, dell’autonomia regolamentare – a chi applicare l’Imu 2020 e chi invece, esentare.

Inutile dire che, molte decisioni saranno fortemente influenzate dal contesto stesso e da quanto possa essere grave la situazione economica locale “post Covid19”. Una regione maggiormente martoriata, avrà dei parametri diversi rispetto ad un’altra regione italiana meno colpita dalla pandemia.


La Fondazione IFEL (Istituto per la Finanza e l’Economia Locale) dell’Anci ha redatto uno schema di delibera, il quale autorizza le amministrazioni locali a procedere con un eventuale differimento del pagamento della prima rata dell’Imu 2020.

Questo però solo per soggetti e categorie severamente colpite dalla appena passata pandemia da Covid19. È già stata pensata anche una data per il rinvio del pagamento. Si tratta del prossimo 30 settembre. Tempistica decisamente più lunga e, soprattutto, porterebbe una ventata d’ossigeno a tante persone che, non per volontà propria, non hanno percepito lo stipendio per ben oltre due mesi. La situazione non è delle migliori e gli italiani sono sul piede di guerra.

Chi sono coloro che invece non pagheranno l’Imu per tutto il 2020?

Sicuramente starà a cuore a molti sapere chi potrà, almeno per questo sfortunato 2020, evitare di pagare l’Imu.
La risposta è molto semplice: il decreto rilancio prevede che siano esentati dal pagamento tutti coloro che sono possessori di immobili adibiti a strutture ricettive e turistiche.


La scelta e le sue motivazioni sono molto semplici: il Governo ha pensato, e deciso, di aiutare in modo particolare, il settore del turismo. Un comparto questo, che è stato profondamente e duramente colpito dalla pandemia appena passata. Un settore molto delicato che, probabilmente, sarà anche l’ultimo a riprendersi.


Basti pensare che, il boom del settore turismo, è legato a tre o quattro mesi appena su dodici. Per cui, ora l’obbiettivo è quello di far ripartire una macchina, quella del turismo, che solo lei, lo scorso 2019, ha prodotto un fatturato che oscilla tra i 50 ed i 61 miliardi di Euro. Dati forniti dall’Istat.

Tutti i settori economici sono importanti per l’economia italiana, ovviamente, ma il mondo del turismo in particolare, dà lavoro davvero a tante migliaia di persone e, in un momento come questo, non ci si può permette di far saltare altri posti di lavoro.

Nello specifico le strutture esenti dal pagamento sono: alberghi e pensioni (categoria catastale D2), stabilimenti balneari marittimi lacuali e fluviali, stabilimenti termali, agriturismi, villaggi turistici, ostelli della gioventù, rifugi di montagna, colonie marine e montane, affitta camere per brevi soggiorni, case e appartamenti per vacanze, bed and breakfast, residence, campeggi.

(Articolo 177 del decreto Rilancio, dl 34/2020)

Fate però molta attenzione ad un dettaglio che può sembrare banale, ma in realtà, non lo è affatto. Anzi, è un particolare determinante. Per risultare “idoneo al non obbligo di pagamento”, il proprietario dell’immobile deve, tassativamente, dimostrare di essere anche il gestore dell’attività turistica. Se così non fosse, cioè se le figure non combaciano, ed il proprietario della struttura non è anche il titolare dell’attività, in questo caso, dovrà, il soggetto in questione, effettuare il pagamento dell’Imu nelle tempistiche stabilite. Dunque, prima di cantar vittoria, sarà utile informarsi per bene.

Ecco come è possibile effettuare il pagamento dell’Imu 2020

Effettuare il pagamento dell’Imu è davvero semplice. Ci sono svariate tipologie di pagamento a nostra disposizione.
È disponibile il classico bollettino postale, l’F24, oppure si può procedere al pagamento anche attraverso il sistema PagoPa. Sicuramente il più comodo e veloce è il modello F24. Quest’ultimo è reperibile presso gli sportelli bancari o presso gli uffici postali. Il versamento può avvenire comodamente da casa nostra mediante l’utilizzo dell’Home Banking. Eviteremo così noiose file presso gli sportelli. Eventualmente, se non ci fidiamo del pagamento in autonomia perché preferiamo l’aiuto di un consulente e di essere seguiti, possiamo incaricare un commercialista o un consulente fiscale. Sarà utile, in questo caso, prendere appuntamento per tempo, o addirittura, delegare l’intera incombenza a loro.

redazione

Visualizza commenti

  • io ho sempre pagato la tassa imu, ma purtroppo non trovo giusto che con questa pandemia debba pagare tale tassa del mio piccolo appartamento al mare, ormai stabilito come seconda casa, , sono rimasta reclusa per tutto l'inverno, non potendo neanche andare per qualche giorno, l'appartamento abbandonato chiuso inoltre devo pagare anche l'immondizie, l'acqua,penso che questo sia ingiusto, succhiare sangue fino alla ultima goccia.
    firmo persona delusa

  • Penso che non dovrebbe essere pagata l'IMU per quegli immobili, sempre chiusi, e
    senza valore commerciale: per vendita o affitto, in tanti comuni meridionali e abbandonati per necessità lavorative in altre zone del paese, ma che, risultano seconde case. domanda: un'abitazione senza utenze di: Acqua, luce e gas; in che misura deve essere corrisposta l'imposta?

  • LE SECONDE CASE SE LE PAGANO E' GIUSTO NON E' GIUSTO CHE PAGHIO IMU LE ATTIVITA COMMERCIALI CHE SONO RIMASTI CHIUSI SENZA GUADAGNARE NULLA
    ANZI IO CHE HO UNA PISCINA MI HANNO COSTRETTO A FARE LE ANALISI BATTEREOLOGICHE A MIO CARICO CHE PRIMA LE AVEVA FATTE L'ASL COSI IL PICCOLO CONTRIBUTO DELLE 2 VOLTE 600 EURO SE LO SONOI RIPRESO CHE PAESE....

  • Nella situazione in cui ci troviamo ,in pandemia , non vedo giusto che si debba pagare l'IMU relativa alla seconda casa. Io sono stato sempre regolare ai pagamenti e mi sono sempre chiesto :è un bene acquisito o sudato con i nostri sacrifici non vedo logico la tassa sulla casa e nello stipendio sotto il nome detrazione per reddito perché è un bene acquisito.

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