La ripartenza dei riti “comunitari” che devono seguire i vincoli anti-Covid non coinvolge soltanto le Messe. A ciascuno le sue regole
I funerali? Non hanno più il limite dei quindici partecipanti. I battesimi? Meglio programmarli al di fuori delle Messe “ordinarie”. Le confessioni? C’è chi propone di farle all’aperto. La ripartenza dei riti “comunitari” che devono seguire i vincoli anti-Covid non coinvolge soltanto le Messe. E, secondo il protocollo firmato dalla Cei e dal governo che regola il ritorno dell’Eucaristia a “porte aperte”, gli accorgimenti per le Messe vanno estesi anche ad altri riti. Così, ad esempio, le mascherine sono necessarie anche per battesimi, funerali, confessioni e matrimoni (compresi sposi e testimoni). Lo stesso vale per il rispetto delle distanze di sicurezza di un metro e mezzo fra ogni fedele o per il gel che va impiegato per disinfettare le mani prima di entrare in chiesa.
Si dovranno rispettare tutte le regole per le celebrazioni, in particolare in materia di scaglionamento, distanziamento e dispositivi di protezione individuale (a partire dalle mascherine). Alle disposizioni generali si aggiungono le indicazioni date dai vescovi nelle loro diocesi o le accortezze escogitate dai parroci. Per il battesimo, è comune a molte Chiese locali l’invito a fissare celebrazioni “ad hoc”. A Padova si sconsiglia di amministrare il “primo” sacramento a più bambini in contemporanea. Ad Andria si suggerisce di privilegiare i «giorni feriali» e a Mazara del Vallo di omettere il rito dell’«effatà», ossia il gesto che compie il sacerdote toccando con il pollice l’orecchio destro e sinistro e poi la bocca del bambino. È bene evitare il rito dell’immersione preferendo l’infusione, ossia il versamento dell’acqua sul capo. Inoltre per le unzioni il prete deve indossare i guanti monouso oltre alla mascherina. A Venezia si chiarisce che i guanti vanno cambiati dopo ogni singola unzione.
Si dovranno rispettare tutte le regole per le celebrazioni, in particolare in materia di scaglionamento, distanziamento e dispositivi di protezione individuale. Il matrimonio – che come il battesimo non era stato sospeso negli oltre due mesi di stop alle Messe con il popolo – non sarà più circoscritto agli sposi e ai testimoni. Il numero contingentato di fedeli che potranno partecipare alla celebrazione dipende dalla capienza della chiesa. E l’arcidiocesi di Agrigento specifica che al termine sono vietati «gli assembramenti per il tradizionale lancio del riso». Comunque sono molti i matrimoni rinviati a causa del Covid. A Padova si ricorda che i documenti canonici e civili hanno in genere validità di sei mesi ma «si può ritenere che mantengano il loro valore» anche oltre questa scadenza. Però i parroci sono invitati a incontrare i futuri sposi prima della celebrazione per capire se hanno modificato (o meno) le loro volontà.
Per l’unzione degli infermi è necessario che il sacerdote usi la mascherina e i guanti monouso.
I funerali comunitari erano già ripresi il 4 maggio ma era prevista una presenza massima di quindici persone. Restrizione che è caduta: il numero dei partecipanti alle esequie è legato alla capienza della chiesa, come nel caso delle Messe. La diocesi di Andria esorta a tenere i funerali «nel pomeriggio, in orari diversi dalle Messe parrocchiali». Ad Agrigento è stato stabilito che gli unici fiori consentiti siano quelli sopra la bara e che il rito si concluda con la benedizione all’altare evitando l’accompagnamento alla porta.
Fa storia a sé il sacramento della Riconciliazione. Il protocollo nazionale decreta che si svolga in luoghi aperti e aerati dove sia consentito sia il rispetto delle distanze, sia la segretezza. Di fatto è impossibile entrare nei confessionali: per questa ragione, ad esempio, nel Duomo di Milano le confessioni riprenderanno il 25 maggio quando saranno individuati ambienti idonei dove collocare anche lastre di plexiglas. A Roma, invece, nel santuario del Divino Amore, il sacramento sarà amministrato nel “Boschetto”, fra tavoli di pietra o di legno. E ci sarà uno spazio all’aperto per ricevere l’assoluzione anche in alcune parrocchie dell’arcidiocesi di Catanzaro-Squillace.
Il sacramento della Cresima è sospeso. Sulle Prime Comunioni si chiede di rinviarle. Al riguardo, la Conferenza episcopale italiana ricorda le parole di papa Francesco al Regina Caeli di domenica 17 maggio: “Chiaramente, a causa della pandemia, questo bel momento di fede e di festa è stato rimandato. Perciò desidero inviare un pensiero affettuoso ai bambini e alle bambine che avrebbero dovuto ricevere per la prima volta l’Eucaristia. Carissimi, vi invito a vivere questo tempo di attesa come opportunità per prepararvi meglio: pregando, leggendo il libro del catechismo per approfondire la conoscenza di Gesù, crescendo nella bontà e nel servizio agli altri. Buon cammino!”.