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Sicilia, ecco cosa riparte dal 18 maggio. Rebus musei e stabilimenti balneari

Le regole si fanno ancora attendere, ma il quadro a meno di sorprese dell’ultima ora è chiaro: la Sicilia da domani lunedì 18 maggio, torna alla normalità, con la riapertura a partire di negozi per la vendita al dettaglio, parrucchieri, barbieri, centri estetici, ristoranti, bar, pizzerie, pub, gelaterie e centri commerciali.

Sulla carta possono riaprire anche i musei, che però prendono tempo per organizzare al meglio una ripartenza annunciata ancora una volta last minute: in Sicilia il presidente della Regione Nello Musumeci ipotizza l’avvio il 25 maggio.

L’idea di Musumeci è accelerare un po’, ad esempio dando un via libera graduale ai centri commerciali: si parte, ma con l’avviso di un controllo serrato ad esempio sui parcheggi, e con lo stop agli ingressi della domenica. L’altra ipotesi è inoltre la riapertura dei fiorai la domenica, finora esclusa a eccezione della settimana scorsa.

Per il resto valgono le regole concordate da Musumeci con gli altri presidenti delle Regioni e successivamente con il premier Giuseppe Conte: nei negozi distanziamento sociale, nei locali distanza di un metro fra i tavoli e nessuna separazione fra commensali, prenotazioni e registri da conservare per due settimane al ristorante come dal barbiere, mascherine obbligatorie nelle attività per la cura della persona, spazio di 10 metri quadrati per ciascun ombrellone in riva al mare e via libera a giochi come racchettoni e surf, mentre sono vietate le attività che causerebbero assembramenti.

Giallo invece sugli stabilimenti balneari siciliani: Conte dà il via libera da subito, ma Musumeci è orientato per farli ripartire da giugno. “L’hanno chiesto loro”, spiega l’assessore alla Sanità Ruggero Razza. Nei prossimi giorni la decisione arriverà da un incontro con la categoria

redazione

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