Sono tre regioni da tenere d’occhio: Lombardia, Umbria e Molise. La Sicilia è a metà classifica come indice di trasmissione del virus (Rt pari a 0,54) e figura tra le regioni a basso rischio. E’ la sintesi del tanto atteso primo monitoraggio della fase 2 di ministero della Salute e Istituto superiore di sanità, che servirà a Conte per dare o meno il via libera alle riaperture nelle varie regioni.I dati diffusi nella a tarda sera di sabato 16 maggio, dal ministro Roberto Speranza e dall’Iss analizzano la prima settimana dall’allentamento delle misure, ovvero quella fra il 4 e il 10 maggio.
Considerando i tempi di incubazione media della malattia pari a 5-7 giorni, danno idea di ciò che è accaduto poco prima delle riaperture, nella coda del blocco. Il ministero ha detto che il monitoraggio settimanale diventerà uno strumento fondamentale nelle prossime settimane per le decisioni della politica di governo e della regione che dovranno assumere provvedimenti di allentamento o restringimento delle misure in relazione all’andamento epidemiologico.
I dati diffusi nella tarda serata dio sabato 16 maggio dal ministro Roberto Speranza e dall’Iss analizzano la prima settimana dall’allentamento delle misure, ovvero quella fra il 4 e il 10 maggio. Considerando i tempi di incubazione media della malattia pari a 5-7 giorni, danno idea di ciò che è accaduto poco prima delle riaperture, nella coda del blocco. Il ministero ha detto che il monitoraggio settimanale diventerà uno strumento fondamentale nelle prossime settimane per i decisori politici di governo e regione che dovranno assumere provvedimenti di allentamento o restringimento delle misure in relazione all’andamento epidemiologico.
In 18 regioni o Province autonome su 21 si rileva una “bassa probabilità di aumento di trasmissione e un basso impatto sui servizi assistenziali”. Sono le regioni al livello di rischio 2: tra queste, dieci (fra cui la Sicilia) hanno “incidenza settimanale bassa e intermedia-bassa“. Qui – si legge – “il lockdown ha impedito il diffondersi dell’infezione”. Altre 8 hanno un’incidenza alta e intermedia-alta, “con una situazione complessa ma controllata”. Tutte queste regioni al livello 2, hanno una possibilità di aumento della trasmissione “bassa”.
Quanto alla Sicilia, si registra un’incidenza settimanale di casi bassa, un trend in discesa e l’indice di contagio pari a 0,54.
Le tre osservate speciali, con rischio “moderato”, sono Molise, Umbria e Lombardia. Qui si ha una situazione epidemilogica “in evoluzione e fluida per la presenza di focolai di trasmissione da monitorare con attenzione”. Il Molise è passato al livello 3 a causa di un nuovo focolaio di trasmissione “attualmente in fase di controllo che ha prodotto un aumento di casi nella scorsa settimana”. E che si potrà riflettere nell’indice di contagio nelle prossime settimane. In Umbria invece l’indice di contagio è già molto alto, 1,23, ma la “ridotta numerosità di casi segnalati non desta una particolare allerta”. In Lombardia, dove l’indice di contagio è 0,62, “si assiste a una riduzione di segnali di sovraccarico dei servizi sanitari”, ma “rimane elevato il numero di nuovi casi segnalati ogni settimana, seppur in diminuzione”.
Abruzzo: 0.45
Basilicata 0.27
Calabria 0.34
Campania 0.58
Emilia-Romagna 0.6
Friuli-Venezia Giulia 0.86
Lazio 0.74
Liguria 0.48
Lombardia 0.62
Marche 0.55
Molise 0.34
Piemonte 0.58
Bolzano 0.56
Trento 0.75
Puglia 0.72
Sardegna 0.24
Sicilia 0.54
Toscana 0.39
Umbria 1.23
Valle d’Aosta 0.38
Veneto 0.41