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Grazie Croce Rossa, l’8 maggio Giornata Mondiale per 14 milioni di volontari

Ogni anno, l’8 maggio, tutta la comunità internazionale celebra la Giornata mondiale tributata alla Croce Rossa, la più grande organizzazione umanitaria del mondo. La ricorrenza cade il giorno della nascita di Henry Dunant, considerato il fondatore dell’organizzazione e colui che ha indicato i principi su cui essa ancora si regge: umanità, imparzialità, neutralità, indipendenza, volontariato, unità ed universalità. Il servizio, che cura e protegge, nacque nel 1859, dopo che il 25 giugno di quell’anno l’imprenditore svizzero Dunant si trovò davanti il sanguinoso scenario al termine della battaglia di Solferino, tra l’esercito franco-piemontese e quello austriaco, che presentava distesi sul campo di combattimento circa 100mila tra morti, feriti e dispersi. Dunant, in Italia per incontrare Napoleone III, si trovò davanti agli occhi questo orrore e decise così istituire una squadra di infermieri volontari predisposti a supportare la sanità militare in una cornice di neutralità.

Il motto della Giornata del 2020 è “Keep clapping” (“Continua ad applaudire”) scelto per sostenere il personale medico-sanitario e i volontari della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa impegnati in prima linea nella lotta alla pandemia del Covid-19.

Lo spirito che ha animato i natali della Croce Rossa ha accompagnato l’organizzazione fino ad oggi, allargando gli ambiti di intervento lungo tutto il fronte socio-sanitario. Guerre, pandemie, carestie, disastri naturali, sostegno alla povertà e sopporto psicologico ma soprattutto presenza e prossimità alle comunità locali. Un aspetto quest’ultimo che è il vero elemento di eccellenza dell’organizzazione, come ha sottolineato il portavoce della Croce Rossa internazionale, Tommaso della Longa: “Il tratto distintivo dei nostri volontari è che ci sono prima, durante e dopo le emergenze; perché sono parte loro stessi delle comunità locali colpite. Sono persone che conoscono i bisogni, le necessità, gli usi e i costumi dei Paesi in cui si interviene. Questo è un fattore positivo anche in tempi di Covid perché i nostri sono già pronti sul posto”.

Tra le macerie provocate da un bombardamento o nel fango dopo un disastro naturale, ovunque ci sia un’emergenza c’è un uomo o una donna dell’organizzazione Croce Rossa e Mezzaluna Rossa Internazionale, presente in 192 Paesi del mondo con circa 14 milioni di volontari organizzati in 160mila comitati locali.

Dal oltre 150 anni una croce rossa su fondo bianco è il simbolo, riconosciuto in tutto mondo, degli operatori sanitari, di qualunque nazionalità, che portano soccorso in ogni scenario di guerra e di crisi, in totale indipendenza e neutralità.


redazione

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