Il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida, scrive al Presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci e alle Autorità competenti su alcuni temi caldi del periodo: Bonus spesa famiglie e mascherine, cassa integrazione in deroga e sollecito interventi e determinazioni della Regione.
Questo il documento a firma di Tranchida:
In relazione all’oggetto, si richiama l’attenzione della SV, circa la preoccupante crescente situazione di disagio sociale ed economico oltremodo aggravata anche da alcune criticità organizzative, burocratiche e gestionali che richiedono risoluzioni immediate, oltre l’accertamento delle responsabilità gestionali, al netto di quelle politiche.
Bonus Spesa Famiglie: con delibera n. 124 del 28 marzo 2020 della Giunta regionale sono stati destinate le risorse POC 2014/2020 (70 milioni di euro) e FSE 2014/2020 (30 milioni di euro) per un importo complessivo pari a 100 milioni ed è stato stabilito di assegnare le risorse in argomento in quota capitaria ai Comuni “che potranno erogarle in via diretta o in altra forma, anche avvalendosi degli enti del terzo settore (garantendo, comunque, l’identificazione dei beneficiari finali), vincolate quale intervento di sostegno sociale per beni di prima necessità (alimenti e prodotti farmaceutici), da destinare prioritariamente ai nuclei familiari che non percepiscono alcuna altra forma di reddito o alcuna altra forma di assistenza economica da parte dello Stato, compresi ammortizzatori sociali e reddito di cittadinanza”. Il successivo Decreto n. 304 del 4 aprile 2020 del Dirigente Generale della Famiglia e delle Politiche Sociali ripartisce le sole risorse FSE 2014/2020 pari a 30 milioni e assegna al comune di Trapani la quota parte rispetto alla somma di €1.350.620,00. L’ANCI Sicilia, sulla scorta delle perplessità avanzate da numerosi Comuni siciliani sulla concreta attuazione del DDG 304/20 ha elaborato un documento di sintesi sulle criticità emerse in sede operativa per il concreto ed immediato utilizzo dei fondi, trasmesso a codesta Presidenza, nel quale si evidenzia che permangono alcuni dubbi interpretativi che incidono direttamente sulle modalità e i tempi per la definizione dei provvedimenti amministrativi dei singoli Comuni, e che, in sintesi, si sostanziano sulla immediata iscrizione in bilancio, e sulla compatibilità delle finalità delle risorse del FSE 2014/20 con quelle della deliberazione giuntale 124/20 e dei successivi decreti attuativi. In verità, nel frattempo, le precisazioni ed i chiarimenti dell’Assessore e del Direttore Generale del Dipartimento non solo non hanno sciolto tali dubbi, anzi, semmai, hanno confermano, tra le righe, le nostre perplessità. In questi giorni l’ARS ha varato una manovra finanziaria (anche questa, condizionata sembra dall’incertezza dei tempi per la copertura finanziaria, con la quale, da un lato allarga la platea delle azioni d’intervento per le famiglie (utenze, Etc)… Ma sono state risolte le criticità succintamente sopra esposte in materia d’impiego / finalizzazione dei suddetti fondi europei ? Se così fosse, e lo speriamo ardentemente, perché tarda una formale comunicazione onde superare i limiti imposti dalla su citata circolare anche ai fini della destinazione di spesa? Tanto, atteso che questo Comune e’ nelle condizioni di approvare a breve il bilancio di previsione, incamerare dunque, le citate somme…ma anche di finalizzarne la spesa emergenziale al momento indispensabile. I fondi del governo nazionale di cui all’ODPC 658/20 sono già esauriti (Trapani beneficiaria di € 547.508,51€ già destinati a 1.942 – ad oggi – nuclei familiari). Orbene, nelle more che qualcosa in Sicilia possa realmente mutare, slogan a parte, questo Comune avendo cura delle famiglie trapanesi ha avviato una manovra in conto anticipo sui propri esigui fondi di bilancio e con la rimodulazione delle risorse del D50, le uniche in effetti in grado di garantire un pronto ed immediato intervento per il contrasto dell’emergenza, intende arginare per pochissimi giorni ancora la ormai dilagante emersione della nuova povertà e l’acuirsi della vecchia. Esaurito tale ultimo e locale salvagente sociale, non si sottace il timore di gravi pericoli e seri rischi alla sicurezza compromettendo anche l’ordine pubblico.
Mascherine: a far data dal 23 Aprile in provincia di Trapani nei Comuni con meno di 50.000 abitanti vengono distribuite le prime mascherine fornite dalla Protezione Civile Regionale. Si legge dal sito ufficiale della Regione Siciliana la seguente notizia datata 2 maggio 2020:“Una mascherina per ogni siciliano. Su disposizione del governatore Nello Musumeci, la Protezione civile regionale, affiancata dall’Esercito, sta completando la distribuzione di oltre tre milioni e mezzo di pezzi in tutte le province dell’Isola. Destinatari, in questa prima fase, sono i 374 Comuni inferiori ai 50 mila abitanti, che provvederanno, a loro volta, alla consegna ai cittadini.Nei prossimi giorni, si procederà ad assegnare altri due milioni e mezzo di dispositivi di protezione ai capoluoghi di provincia e ai restanti grossi centri.” A distanza invece di ben due settimane (!), in provincia di Trapani non vengono ancora assicurate ai Comuni con popolazione superiore ai 50.000 abitanti e, tra questi, Trapani capoluogo oltre alle città di Marsala e Mazara del Vallo. Non si hanno notizie e neanche per le vie brevi. Il paradosso: contando su tanto, avevamo già avviato intese per la loro distribuzione capillare e trasparente con un servizio domiciliare. Rischia di andare in tilt anche questo. La produzione artigianale di mascherine avviata con raccolte fondi personali degli Amministratori oltre alla generosità di qualche privato, ovviamente riesce a garantire a malapena la copertura per le famiglie con soggetti immunodepressi, ed indigenti. Peraltro oggi, convenendo con alcune deroghe dell’ultima Ordinanza regionale, occorre mantenere la riapertura dei servizi sociali indispensabili (dal cimitero alle ville) oltre che i mercati e i mezzi di trasporto pubblico urbano, in seno ai quali non è possibile, l’accesso di cittadini sprovvisti di mascherine in luoghi pubblici e chiusi. Ma v’è di più: non pare abbia ancora sortito effetto il tardivo calmieramento prezzi governativo delle stesse mascherine, di fatto adesso introvabili. A fronte di tanto, urge pronto e concreto il fattivo riscontro.
Cassa Integrazione in Deroga: per non farci mancare nulla scontiamo anche la disastrosa gestione regionale di tale indispensabile misura, registrando a fronte di circa 43.000 istanze a livello regionale, l’evasione di meno di 1/3, con una media di circa 1500 lavorazioni giorno. Se aggiungiamo le criticità “salariali” sollevate dalle istanze sindacali INPS rischiamo di continuare a vivere un paradosso tutto pirandelliano. Non è bellissimo tutto questo.
Siamo convinti che anche Lei ne converrà ed auspichiamo che con determinazione interverrà per porre fine a tale vergogna nazionale