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Razza a Marsala: tutte le novità su Borsellino, San Biagio e Campus Biomedico

“Entriamo in una fase diversa, l’attuale assetto del piano di emergenza può ritenersi superato alla data del 18 maggio”. Con queste parole l’assessore Ruggero Razza ha introdotto la notizia che tanti marsalesi attendevano: l’ospedale “Paolo Borsellino” sta per tornare pienamente attivo, dopo quasi due mesi in cui è stato destinato ad accogliere solo potenziali casi di Coronavirus. Una scelta che ha creato un certo malcontento e non pochi disagi ai cittadini del comprensorio di Marsala e Petrosino, che si sono dovuti misurare con la necessità di spostarsi in altri centri della provincia per tutte le esigenze diverse da quelle legate al Covid (pronto soccorso, nascite o patologie varie).

Come anticipato, l’altra grande novità della giornata è stato l’annuncio, da parte dell’assessore regionale alla sanità, di voler allestire il vecchio San Biagio, in pieno centro storico, come struttura attrezzata per affrontare un nuovo, eventuale picco pandemico. La struttura, come si ricorderà, è fortemente degradata con alcune parti a rischio crollo. Proprio per questo motivo è chiusa al pubblico (salvo alcune attività) dall’agosto 2009, quando un’ordinanza sindacale del primo cittadino pro tempore Renzo Carini dispose il trasferimento nel nuovo nosocomio di contrada Cardilla.

“Il Covid non ha una terapia farmacologica e non ha un vaccino – ha puntualizzato Razza – per cui è un virus circolante. Inoltre, in Cina e in Corea c’è stata una seconda ondata. Dobbiamo immaginare un sistema sanitario capace di fare tesoro di questa straziante epidemia e che sappia affrontare un’eventuale seconda ondata. Ho chiesto al direttore Damiani di immaginare un’altra struttura capace di gestire percorsi separati. Abbiamo fatto una valutazione in tutta la provincia per capire quale poteva essere la soluzione migliore, che abbiamo individuato nel progetto di ristrutturazione del San Biagio, che verrà inserito tra gli interventi strategici della fase 2”. Si tratta di un progetto particolarmente ambizioso, in quanto si intende completare i lavori entro fine ottobre, primi di novembre, verosimilmente seguendo le procedure lampo previste nell’ambito di interventi di Protezione Civile.

Naturalmente, sarà anche necessario potenziare gli organici, nell’ambito di una visione che mira al superamento del decreto Balduzzi, che prevedeva piani di riorganizzazione sanitaria centrati sulla prevalenza dei grandi centri (in Sicilia, Palermo e Catania) e sul ridimensionamento (se non sulla dismissione) dei piccoli presidi sanitari. Razza afferma che è l’ora di mettersi alle spalle quel paradigma, perchè la pandemia ha dimostrato che “se non ci sono strutture adeguate in ogni territorio, diventa impossibile affrontare un’emergenza”. Un’ottima notizia, dopo anni di tagli ai servizi nel nome del contenimento della spesa e della spending review. Evidentemente, l’emergenza epidemiologica ha quantomeno avuto un effetto positivo: restituire centralità ai servizi pubblici essenziali, a lungo mortificati da tagli lineari che hanno notevolmente indebolito l’offerta all’utenza.

A seguire è intervenuto il sindaco di Marsala Alberto Di Girolamo, che ha ringraziato l’assessore Razza, ricordando – comunque – che la parziale riapertura di alcune attività, avviata il 4 maggio, non deve tradursi in un “liberi tutti”, perchè nel caso in cui si verificassero ulteriori contagi ci sarebbe il rischio di diventare “zona rossa”. Sulla piena riattivazione del “Paolo Borsellino”, formalmente sollecitata nei giorni scorsi, il primo cittadino ha poi aggiunto: “Deve tornare com’era prima e meglio di prima. Dobbiamo fare in modo che noi e i nostri parenti non andiamo più al Nord a curarci”. Poi la proposta: “A Marsala dobbiamo avere un bel reparto di malattie infettive: questa è l’occasione giusta. Sedici posti letto, che in caso di bisogno potrebbero essere utilizzati. Vicino l’ospedale c’è una struttura che si potrebbe riadattare (il Campus biomedico, ndr)”. Ma su questo fronte Razza non ha lasciato spiragli: è già deciso che il centro Covid sarà realizzato al San Biagio. Ammettendo di aver recentemente parlato con Massimo Grillo, che ne promosse a suo tempo la realizzazione, Razza ha detto che il direttore generale dell’Asp Fabio Damiani ha già presentato un progetto e che, verosimilmente, si procederà per come si era immaginato inizialmente, destinandolo alla formazione. “Ne parleremo al momento opportuno con l’amministrazione e la deputazione del territorio”, ha concluso l’assessore regionale, che ha poi risposto alle domande dei giornalisti, spiegando che per l’investimento previsto non teme ostacoli da parte dell’apparato burocratico regionale, che si è rivelato inadeguato su altri fronti (come sulla vicenda delle istanze per la cassa integrazione in deroga).

Tra i presenti a Sala delle Lapidi, anche l’assessore alle attività produttive Mimmo Turano, che si è detto soddisfatto delle ultime novità. Eleonora Lo Curto ha ringraziato Razza per l’attenzione riservata al territorio marsalese, mentre Stefano Pellegrino ha rivendicato di aver condiviso la scelta di Marsala come sede del Covid Hospital. Sergio Tancredi ha sottolineato invece il confronto tra maggioranza e opposizioni con l’obiettivo di individuare “le soluzioni più compatibili con gli interessi generali”. Il presidente dell’Ordine dei Medici di Trapani Rino Ferrari ha invece auspicato interventi migliorativi per il Pronto Soccorso del “Paolo Borsellino” e per il potenziamento dell’ospedale.

Numerosi i rappresentanti politici presenti a Sala delle Lapidi ad ascoltare l’assessore Razza. Tra gli altri, lo stato maggiore di Diventerà Bellissima nel trapanese (guidato dal dirigente regionale Paolo Ruggieri e dalla coordinatrice provinciale Giulia Ferro) e l’ex senatore alcamese Nino Papania, fresco di adesione al gruppo degli autonomisti dell’assessore regionale Scavone.

Vincenzo Figlioli

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