Consentire l’accesso ai cimiteri e l’utilizzo delle case di villeggiatura, la pesca sportiva e le attività per il diporto; la riapertura degli ambulatori specialistici ospedalieri, dei parrucchieri, barbieri, centri estetici e delle ludoteche; istituire “poli” per bambini in spazi aperti e fare attività di kitesurf, indicare le linee guida per la manutenzione dei lidi: nove punti sottoscritti da tutti i 24 sindaci di Trapani e provincia che governano un bacino di circa 435mila persone, che chiedono “ulteriore supporto” al presidente della Regione siciliana Nello Musumeci al fine di attivarsi presso il Governo centrale così da riprendere alcune attività sollecitate dai cittadini.
Si tratta di attività non previste nella “fase 2” dell’emergenza Covid-19 ma che potrebbero essere indicate dal presidente della Regione Nello Musumeci, perché possibili in maniera controllata secondo i sindaci dei Comuni di Alcamo, Buseto Palizzolo, Calatafimi-Segesta, Campobello di Mazara, Castellammare del Golfo, Castelvetrano, Custonaci, Erice, Favignana, Gibellina, Marsala, Mazara del Vallo, Paceco, Pantelleria, Partanna, Petrosino, Poggioreale, Salaparuta, Salemi, San Vito Lo Capo, Santa Ninfa, Trapani, Valderice e Vita.
Se per la Regione siciliana continueranno “a permanere le condizioni rigide sull’afflusso da altre Regioni con ogni azione mirata alla salvaguardia della salute dei cittadini, operando in ogni caso in sicurezza” i 24 sindaci del trapanese chiedono:
– L’accesso ai cimiteri per far visita ai congiunti poiché “in questo periodo di emergenza si sono verificati decessi e non è stato possibile celebrare i funerali o accedere ai cimiteri aggravando le condizioni di dolore dei cittadini che hanno perso i propri cari – scrivono i sindaci del trapanese al presidente Musumeci perché si faccia portavoce presso il Governo nazionale-. Riceviamo continue sollecitazioni da parte di cittadini che vorrebbero recarsi al cimitero per visitare i propri defunti e potrebbe essere stabilita una calendarizzazione per lettera alfabetica in modo da consentire l’accesso in maniera ordinata e in sicurezza”.
– Riapertura degli ambulatori specialistici ospedalieri e di distretto, con prenotazione ad intervalli stabiliti di visita e con relativi dispositivi di sicurezza e protezione individuale
– Apertura di attività di parrucchiere, barbiere, e centri estetici prima di giorno 1 giugno con un protocollo rigido sul modus operandi e le regole di sanificazione, con attività solo su appuntamento perché “l’esigenza da parte della popolazione di usufruirne si è fatta più incalzante e ciò potrebbe portare al proliferare di attività svolte in maniera latente, esponendo i cittadini a rischi molto elevati di contagio da coronavirus”.
– Attività propedeutiche alla nautica da diporto consentendo la manutenzione delle imbarcazioni e il montaggio dei pontili in previsione di una possibile anche se tardiva stagione estiva poiché molti centri a vocazione turistica, durante la stagione estiva hanno una fiorente attività di nautica da diporto e molti operano nel campo del noleggio delle imbarcazioni.
– Consentire il trasferimento e l’utilizzo delle case di villeggiatura dal 4 maggio gestendolo “secondo regole precise, con un allentamento della pressione abitativa dal centro urbano, riducendo anche il rischio di assembramenti nelle città”
– Istituire “poli” in spazi aperti per bambini e consentire attività di Kitesurf . Nel caso dei poli in spazi aperti i sindaci chiedono l’istituzione “sotto sorveglianza e la guida di associazioni operanti nel settore con attività di intrattenimento e sport mantenendo il distanziamento sociale per i bambini per i quali è comprovata l’impossibilità a rimanere a casa in quanto con genitori entrambi lavoratori e senza possibilità di alcun parente o soggetto che accudisca agli stessi” . Inoltre chiedono venga consentita l’attività di Kitesurf “adottando tutte le misure di sicurezza e garantendo il distanziamento sociale.
– Riapertura delle ludoteche “utilizzando personale idoneo e attuando tutte le misure di sicurezza, mediante DPI e distanza sociale”.
– Pesca non professionale sportiva consentita nel rispetto delle norme “sulla distanza sociale e con l’obbligo di indossare i dispositivi di protezione individuale, anche in barca con non più di due occupanti, provvisti di dpi e a distanza di almeno un metro”.
– Linee guida da seguire per l’esecuzione di montaggio e manutenzione dei lidi già autorizzate e per le quali i sindaci chiedono “direttive sulle procedure autorizzative da eseguire e le modalità operative.”
Inoltre per i Comuni dove non ci sono contagi, i sindaci chiedono di poter emettere misure meno restrittive con “ordinanze vagliate dalla Prefettura e dalla Presidenza della Regione” .