Categorie: Lettere

Covid e crisi, scrive Giuseppe Giacalone: “Politica smetta di litigare e dia risposte immediate alla gente”

Poteva essere l’occasione di offrire l’immagine di un Paese coeso pronto ad unirsi e mettere da parte ogni sorta di polemica o diatriba politica. Poteva essere l’occasione per trovare motivi per unirsi che per dividersi. Ma non è andata così. Il covid-19 è diventato il “ring” dove si sta tenendo l’ennesimo “match” tra svariate forze politiche. Sembra di vivere un’eterna ed infinita campagna elettorale tra proclami, soluzioni immediate e “ricette magiche”. Un autentico “ring” dove tutti “scazzottano” con tutti.

Stiamo vivendo una pagina triste della nostra storia, un periodo drammatico contrassegnato da rinunce e pesanti sacrifici. Un periodo che difficilmente verrà cancellato dalla nostre menti. Ed è proprio in momenti come questi che si avverte forte e bene la profonda paura per l’incertezza del futuro. Incertezza che investe il lavoro, la vita, i sogni di ciascuno.

Per questo ritengo che le istituzioni tutte, classe dirigente in primis, la politica tutta, non possono più permettersi “osceni teatrini”. Basta litigare. Basta discutere. Basta fare campagna elettorale. Si deve compiere ogni sforzo perché nessuno sia lasciato indietro. Urge soprattutto coraggio. Il coraggio di non lasciare nessuno solo: imprenditori, agricoltori, giovani. Servono risposte palesi e immediate frutto di un impegno comune fra tutti: soggetti politici, soggetti sociali e governi democratici dei territori. In questa ardua “ricostruzione” che bisogna intraprendere, giova rammentare, che unità e coesione sociale sono indispensabili, un collante inscindibile. Per la politica è certamente un “banco di prova”.

Per questo, il monito è rivolto a gran voce alla classe dirigente tutta, specie a quella lilybetana: si smetta di litigare e si collabori in modo uniforme e serio. C’è una città intera, Marsala, che vuole ripartire e che ha bisogno di certezze, di sostegno concreto e incoraggiamento. A tal riguardo si provveda senza esitazione, in armonia ai dettami del Legislatore nazionale, a sospendere tutti i tributi locali: canoni afferenti al comune, tassa di soggiorno, conguagli acqua e gas e dare l’immediata possibilità di bloccare le bollette con la possibilità di dilazione nei prossimi mesi. Per le attività commerciali si provveda a rimodulare immediatamente la TARI ai mesi in cui le predette attività hanno effettivamente operato, riducendo di conseguenza proporzionalmente l’importo dovuto per i mesi in cui le stesse, invece, non hanno svolto attività e sono state chiuse.

Non v’è dubbio: tutti siamo chiamati a sbracciarci con grande senso di responsabilità. Tutti siamo chiamati a fare la nostra parte. La politica faccia la sua. Adesso. Perché dopo, sarà troppo tardi.

Giuseppe Giacalone

redazione

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