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Le aperture e i rinvii della fase 2: ecco il Decreto firmato e tutti i particolari

E’ stato pubblicato il nuovo Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, contenente le indicazioni in vigore nella cosiddetta “fase 2”. Le prime reazioni, va detto, sono state all’insegna della delusione: buona parte della popolazione sperava in una maggiore apertura, visti anche i numeri confortanti sui contagi e le guarigioni degli ultimi giorni. Il governo ha però preferito seguire la via della cautela, che accoglie soprattutto le aspettative delle zone industrializzate del Paese, in cui è storicamente più numerosa la presenza di industrie manifatturiere o del settore delle costruzioni. Per il resto, la cautela indotta soprattutto dalla preoccupazione del Comitato scientifico dovrebbe quantomeno servire a scongiurare il rischio di dover poi procedere a immediati passi indietro a fronte di un nuovo innalzamento della curva.

L’articolo 1 del Dpcm apre alle visite ai congiunti e agli spostamenti all’interno della stessa Regione, purchè nel rispetto delle distanze di sicurezza (almeno un metro). Questo consentirà a molti cittadini che hanno rispettato integralmente lo spirito dei precedenti decreti di poter tornare a visitare i familiari, specie i più anziani.

Com’era nell’aria, gli asili, le scuole e le Università riprenderanno a settembre le consuete attività. Ma ci potrebbero essere comunque delle misure specifiche per salvaguardare il principio del distanziamento sociale. Nessuna apertura per quanto riguarda gli eventi culturali: gli appassionati di cinema, teatro e musica dovranno aspettare ancora molto, così così come i lavoratori del settore, che rischiano di essere tra i soggetti maggiormente penalizzati. Al di là dell’ok ai funerali, resta il divieto di altre cerimonie civili o religiose: di fatto, chi aveva fissato per il 2020 la data delle proprie nozze dovrà pazientare ancora, così come tutti coloro che avevano programmato battesimi, cresime o comunioni. Come loro, dovranno aspettare (ma probabilmente fino al 1 giugno) i titolari di bar, ristoranti, pizzerie ed enoteche, mentre i concessionari degli stabilimenti balneari non hanno ancora ricevuti indicazioni chiare.

Di seguito, l’intero Dpcm firmato (sono 70 pagine, per scorrerle tutte cliccare in fondo al pdf)

DPCM-e-allegato-del-26-aprile-2020-1

redazione

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Tags: Coronavirus fase 2governo Conte