In riferimento a quanto riportato in data odierna da alcuni siti online locali: “Testimonianza di ‘lentezza inaccettabile’ nei soccorsi prestati ad un uomo con sospetto di infarto tra gli ospedali di Marsala e Trapani”; “Marsala, Giacomo Manzo racconta la sua “l’odissea” fra due ospedali per un sospetto infarto”, la direzione aziendale dell’Asp di Trapani con una nota, precisa quanto segue.
Come è noto a tutti, dal 28 marzo la struttura marsalese non accetta più pazienti che non abbiano patologie correlate al Covid-19.
La scelta di convertire in “Covid-Hospital” il presidio ospedaliero “Paolo Borsellino “ di Marsala rientra in una pianificazione strategica regionale imposta dalla epidemia coronavirus.
Al riguardo è stato elaborato un piano organizzativo delle misure rivolte all’assistenza ospedaliera in considerazione delle risorse umane e delle attrezzature disponibili rispetto al territorio e alla distribuzione della popolazione.
Per garantire l’assistenza ai cittadini del comprensorio, all’interno all’ospedale è stata individuata un’area di ‘emergenza straordinaria’ in grado comunque di far fronte alle prime necessità, dopo le quali i pazienti vengono trasferiti in altre strutture.
In particolare al cittadino sono state comunque prestate le prime cure tra cui visita medica ed eletrocardiogramma normale, così come lo stesso dichiara.
“Relativamente all’assistenza ricevuta al P.S. dell’ospedale Sant’Antonio Abate – continua la nota – questa è stata accurata e meticolosa. Il paziente è arrivato in pronto soccorso, con mezzo proprio avendo rifiutato il trasporto in autoambulanza da Marsala a Trapani, alle 13.45 dove è stato immediatamente preso in carico ed ha effettuato elettrocardiogramma, prelievo, curva degli enzimi cardiaci, visita con medico di pronto soccorso per anamnesi e valutazione degli esami.
Alle 14.21 è stato effettuato il primo prelievo; alle 17.43 il secondo, alle 20.21 il terzo prelievo. Ovviamente tra un prelievo e l’altro sono stati rispettati i consueti tempi di attesa per l’elaborazione dell’esito. Per tutta la durata del tempo il paziente è stato sempre sotto monitoraggio elettrocardiografico.
Il paziente è stato dimesso alle 21.52 con una diagnosi di Dolore toracico.
In riferimento a quanto dichiarato negli articoli di stampa circa l’uso di attrezzature funzionanti con nastro adesivo: “La cosa sconcertante è aver constato personalmente l’impiego di attrezzature, quali i monitor, indispensabili al monitoraggio dell’attività cardiaca, tenuti in attività, o meglio dire, funzionanti, con l’impiego dello Scotch o nastro adesivo”, si precisa che la notizia è del tutto infondata, poiché non si trattava di attrezzatura sanitaria ma di un cavetto di rete LAN alla cui terminazione era stato applicato un temporaneo rinforzo con nastro adesivo.
Le apparecchiature presenti nelle strutture sanitarie del territorio – si legge nella nota – sono tutte assolutamente funzionanti oltre che di ultima generazione”.
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....In riscontro al chiarimento fornito dall' ASP di Trapani sulla quale non mi soffermo; desidero ringraziare il personale medico e paramedico dei due nosocomi.
Appare del tutto evidente il silenzio assordante della politica locale e regionale sull'individuazione di uno strategico nosocomio qual'è il Paolo Borsellino di Marsala, come presidio COVID, in un territorio che registra la presenza di 100 mila abitanti (Marsala/Petrosino) e dove si riscontra un tasso di anzianità sopra la media. (vedi dati statistici)
Chiudo questo mio breve intervento con l'augurio che i politici possano cambiare rotta a favore del territorio sopra citato.
Cordialmente, Giacomo Alberto Manzo