Il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida, ha diffuso a mezzo stampa un documento di indirizzo politico sugli interventi strategici e le misure di sostegno alle micro-imprese del territorio. Queste le sue parole:
L’analisi della situazione che ha fatto nascere le proposte del programma di Governo & CambiaMenti della Città di Trapani – sottoposte alla valutazione e all’esame della scorsa tornata elettorale (2018) – parlavano della crisi economica di un territorio, di un’isola, del sud che più di altri subisce la negativa congiuntura internazionale che penalizza le nostre poche e piccole aziende, con la “globalizzazione” che aggrava i nostri deficit strutturali e la concorrenza dei mercati esteri che mette fuori gioco le nostre economie tradizionali, soprattutto nel comparto agricolo e agro-alimentare e continuavamo nell’evidenziare come subiamo una “mancata” cultura della legalità, che spesso si limita alle apparenze e alle formalità di rito, senza sostanza. D’altronde non ci può essere vera legalità senza vero sviluppo, senza occupazione.
A fronte di un’analisi realistica ma non rassegnata, complicata ma resistente, difficile ma sfidante questa Amministrazione proponeva diverse azioni che avrebbero potuto portare all’obiettivo di cambiare, risanare e rilanciare la Città di Trapani per farne una città Grande.
A meno di due anni di governo della Città ci troviamo a dover riscrivere, non solo l’analisi della situazione economico-sociale del nostro territorio, ma anche a riflettere sulla storia dell’intera umanità in cui l’Italia ha sacrificato in questi pochi mesi le vite di moltissimi uomini e donne nella lotta contro una pandemia, un fenomeno epidemico del virus chiamato COVID–19.
Sebbene ci sarà – nel nostro futuro – un prima e un dopo COVID-19, l’impegno e la determinazione di questa Amministrazione a risollevare la Città da questa grave situazione in cui siamo stati catapultati è salda. Ci siamo preoccupati di salvare la vita ai nostri cittadini, proteggendone la salute con misure straordinarie, in corso le azioni di sostegno alle famiglie in difficoltà, ma presto dovremo occuparci – in maniera straordinaria – di contribuire a mettere in salvo l’esistenza delle attività produttive del Paese e, in particolare, dei nostri territori, già logorati da una crisi economica sia nel settore produttivo, turistico e commerciale.
Tutte le misure economiche e sociali che sono e saranno disposte a tutti i livelli istituzionali devono avere a riferimento la necessità che la situazione iniziale di sconforto e incertezza lavorativa possa e debba trasformarsi in un’opportunità di rilancio. In questo quadro perseguiremo con più forza, aggiustando il tiro delle nostre azioni, tutti gli obiettivi posti nel nostro programma di governo non arretrando davanti a questa nuova e ardua sfida.
Proprio sulla scia di queste riflessioni ma anche raccogliendo in sede politica e sociale una crescente domanda d’aiuto, la Giunta Comunale di Trapani su impulso del Sindaco Tranchida – a seguito di un lavoro coordinato dall’Assessore Patti, con il supporto degli Assessori D’Alì, Safina e Bongiovanni – ha elaborato una prima proposta, che condurrà all’adozione del primo regolamento organico per l’aiuto alle piccole imprese commerciali e artigianali, nonché per le strutture extra alberghiere colpite dall’emergenza Covid 19.
Tale proposta è stata pensata in quanto è palese che il lockdown imposto da diversi provvedimenti del Governo nazionale e di quello Regionale hanno colpito le predette attività in modo durissimo, mettendo seriamente alla prova la capacità di resistenza delle medesime.
Innanzi a tutto ciò, non si poteva e non si può rimanere inermi.
Certamente non può essere il Comune a fare la parte del leone nella imprescindibile attività di aiuto al sistema produttivo piegato dalla crisi sanitaria più imponente dell’ultimo secolo.
Dovranno essere lo Stato e la Regione Siciliana, per quanto di rispettiva competenza, a mettere in campo le ingenti risorse utili a salvaguardare il sistema produttivo ed al contempo assicurargli uno sviluppo duraturo: per quanto possa apparire strano in questo momento, l’emergenza da Coronavirus può divenire un’occasione non solo per ripensare il nostro stile di vita ma anche per impostare un modello di sviluppo socio/economico, in grado di assicurare equità e crescita costante, nel rispetto dell’ambiente, delle vocazioni del territorio e in ultima analisi dell’essere umano.
Ciò non di meno, in queste settimane è maturata in noi – in maniera ancora più evidente del passato – la convinzione che il recupero della credibilità delle Istituzioni può e deve iniziare dall’Ente di maggior prossimità, ossia il Comune.
Dunque, nonostante sia incontestabile quanto sopra affermato in ordine agli obblighi del Governo e della Giunta Regionale, è palese che il Comune dovrà fare la sua parte, anche in ossequio al rispetto della moralità pubblica che deve guidare l’agire di una pubblica amministrazione oltre che di un principio liberale che dovrebbe sempre essere alla base di un corretto rapporto tra cittadino e amministrazione.
Stante ciò, la domanda che ci siamo posti è stata: è corretto che sulle piccole imprese commerciali e artigianali inoperose , perché impostogli dalle autorità , gravi il peso di alcuni tributi locali, quali la TARI e la TOSAP, legati alla concreta erogazione di un servizio?
La risposta unanime è stata un <<no>> secco e deciso.
Non solo è corretto ma è doveroso – nel rispetto delle disposizioni normative – che il Comune non si arricchisca indebitamente a danno dei cittadini che non hanno prodotto rifiuti e non hanno fruito del suolo pubblico. Più che di un aiuto si tratta di ristabilire il corretto equilibrio nei rapporti. Il Comune si deve porre sullo stesso piano del cittadino/contribuente e mai al di sopra dello stesso.
L’Amministrazione trapanese, aprendo anche un serrato dibattito con le organizzazioni di categoria oltre che con le parti politiche e istituzionali farà la sua piccola ma doverosa parte.
Al contempo, in ragione delle premesse sopra esposte, oltre all’impegno diretto riguardo le proprie azioni chiederà anche alla Regione Siciliana ed al Governo nazionale di adottare provvedimenti che possano sgravare realmente le mentovate imprese da Tributi quali la TOSAP e la TARI sino a quando i livelli produttivi non saranno tornati almeno ai livelli pre – crisi, nella speranza che – come sopra detto – si possa passare presto dall’emergenza alla stabile crescita, nei termini sopra declinati.
L’Ente locale si pone, infatti, così come fatto nelle scorse settimane per ragioni di sicurezza e protezione dei propri cittadini lavorando fianco a fianco delle istituzioni nazionali e regionali, come il più prossimo interlocutore anche con le aziende, reinterpretando il proprio ruolo e facendo comprendere che scegliere l’aiuto delle istituzioni a tutti i livelli, significa – spesso – fare anche una scelta di legalità che, ribadiamo, senza essere accompagnata dallo sviluppo, rischia di deragliare come un carrettino siciliano che non può muoversi a causa del blocco armonioso di una delle due ruote.