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Coronavirus, aumentano i casi a Salemi. Una cena all’origine di tutto. Chiusa una farmacia, ricostruiamo i fatti

“Sono cinque i casi di positività accertati nella nostra città – così ci ha detto il sindaco di Salemi Domenico Venuti -. Quattro sono ricoverati in ospedale e uno si trova in isolamento domiciliare. I dati che ho ricevuto dall’ASP sono molto seri e dipingono un quadro che parla di un numero di contagi destinato ad aumentare”. Il primo cittadino della città Belicina ha chiesto alle autorità sanitarie ogni utile iniziativa per prevenire l’ulteriore diffusione del virus.

Intanto si trovano in isolamento controllato anche i componenti di gruppi familiari legati ai cinque casi finora riscontrati. Come si ricorderà, la vicenda potrebbe essere iniziata in una riunione conviviale svoltasi il 5 di Marzo a Castellammare del Golfo a cui parteciparono diversi cittadini di Salemi.

Uno o più di essi, in un’altra cena, sarebbe venuto a contatto con soggetti operanti presso una farmacia della città.

Il sindaco con la delibera numero 7 del 19 Marzo scorso , dopo avere informato della vicenda l’autorità sanitaria di Trapani, ha ritenuto che la prosecuzione dell’attività della farmacia esporrebbe al rischio di contagio gli esercenti, e anche gli utenti e quindi ha disposto la sospensione dell’attività della farmacia “…nelle more dell’acquisizione dei risultati degli accertamenti, da parte della competente autorità sanitaria, sul personale operante presso la farmacia”.

Domenico Venuti, dopo una riunione con la giunta, i capigruppo consiliari, il presidente del Consiglio comunale e i componenti del Coc, ha inviato una nota al prefetto di Trapani Tommaso Ricciardi.

“Abbiamo la necessità – scrive il sindaco di Salemi – di eliminare gli spostamenti impropri sul territorio, per questo è necessario aumentare le forze in campo.”

Nella nota si richiama anche al rigoroso rispetto delle disposizioni in maniera di igiene e sanità: “…tra queste il contenimento degli accessi e il mantenimento della distanza ad almeno un metro. Se non sarà possibile garantire quest’ultima indicazione, le attività dovranno essere chiuse. Consiglio anche la predisposizione del servizio di consegna a domicilio.”

Gaspare De Blasi

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