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Poste. I dipendenti: “Chiediamo più sicurezza” e l’azienda risponde: “Mascherine entro fine settimana”

Nei giorni scorsi è maturata forte preoccupazione dei dipendenti delle Poste di Marsala, in seguito al decreto ministeriale, in quanto gli sportelli devono restare aperti per liquidità nel sociale. Il timore riguarda soprattutto il fatto che i lavoratori si prendono dei rischi enormi a contatto con il pubblico, considerando che qualcuno va in Posta per cose futili anziché stare a casa ed uscire per lo stretto necessario. Una paura fondata visto che a Bergamo sono morti due impiegati delle Poste.

Per questo i dipendenti hanno chiesto a gran voce nuove mascherine, visto che attualmente lavorano con una sola e dopo 8 ore peraltro il filtro non funziona più e la mascherina non è più utilizzabile. A parte le mascherine le altre dotazioni ci sono: guanti, disinfettante ed igenizzante forniti dall’azienda.

Accanto ai lavoratori si è mossa anche Slp Cisl Trapani. L’RSU Nino Patti è sceso in campo per la salvaguardia dei colleghi che “… non ci possiamo fermare. La forza per andare avanti ce la danno le nostre famiglie, l’azienda che ci dà da mangiare, ma anche i medici e gli infermieri, anche loro vivono la carenza di mascherine e strumenti ad hoc, gli operai senza tutele dei supermercati, i trasportatori”.

Ecco perchè i dipendenti in un primo momento volevano che la Posta chiudesse con l’attivazione comunque dei servizi più utili. A rassicurare però i dipendenti, ci ha pensato subito l’azienda che, in un momento di reale emergenza come quello che sta vivendo il Paese, ieri in serata ha fatto sapere che entro fine settimana arriveranno altre mascherine FFP2, accontendando così tutto il comparto. Si pensi che, uno dei primi morti di Coronavirus di Codogno, frequentava regolarmente un Ufficio Postale nel bergamasco prima di ammalarsi e di finire la sua vita in questo modo così tragico.

redazione

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Tags: CoronavirusPoste Italiane