Appena due-tre settimane fa, avevo avvertito l’incombere del pericolo che il CoronaVirus dilagasse. E avevo auspicato che ne risultassero ragionevolmente ridimensionate le miserie dialettiche (e ancor più le tensioni elettorali) di chi ostentava una arroganza inappropriata rispetto all’aggravarsi dei contagi.
Invece, si è disinvoltamente continuato a pensare più alle liste da riempire che alle mascherine da ordinare: e ciò, con la medesima incoscienza con cui gli adolescenti – che si credono immortali – approfittano ora delle scuole chiuse per assiepare bar e pub fino a notte fonda, confidando sulla impunità che consegue ai controlli inesistenti.
Niente è più pericoloso della superficialità e della sconsideratezza.
Sia nei giorni normali e ordinari (che tutti vorremmo tornassero presto), ma soprattutto in quelli straordinari poiché terribilmente anomali (come quelli che purtroppo ora viviamo), soltanto la consapevolezza e la competenza possono salvarci.
Mai come adesso è essenziale (oltre che mantenere, nelle file o nelle chiese, la distanza fisica di almeno un metro) riscoprire e ristabilire il rispetto delle persone che condividono i nostri stessi spazi, la nostra medesima comunità: a cominciare dagli anziani e dai soggetti deboli perché già fiaccati da malattie e privazioni. Anche consigliandoli di stare a casa, vanno fatti sentire meno soli.
Sono, questi, tempi nei quali l’interesse a rimpolpare le “coalizioni” politiche va accantonato in favore della necessità a rendere davvero uniti i cittadini attraverso l’osservanza uniforme delle regole comportamentali e sanitarie dettate dalle istituzioni.
Soltanto la disciplina e l’umiltà possono prevenire e vincere l’epidemia.
Invitando gli altri candidati ad attenersi ed a far attenere la nostra gente alle disposizioni delle autorità nazionali e regionali, esprimo il fondato auspicio che la nostra antica e solidale marsalesità ci renda indenni da paure e infezioni.
Diego Maggio