Mentre il mondo (esageratamente) tenta di salvarsi dalla diffusione di un virus influenzale che causa mortalità (esageratissimo), noi vorremmo soffermarci in una una notizia che arriva dagli Stati Uniti (a proposito noi siamo contenti e stupiti allo stesso tempo, che negli States non ci siano casi di coronavirus e dire che vi abitano milioni di cinesi…mah!); non perdiamo il discorso e ritorniamo alla notizia: il Colorado diventerà il 22esimo Stato Americano ad abolire la pena di morte.
E’ arrivato il via libera definitivo del Parlamento locale, controllato dai democratici, con il voto 38 a 27 alla Camera, che ha subito inviato il provvedimento sulla scrivania del governatore Jared Polis, che lo firmerà. La legge si applicherà a partire dal 1° luglio 2020, ma non inciderà sul destino di tre uomini che attendono l’esecuzione della pena di morte tramite iniezione letale. Noi che abbiamo sempre sposato la tesi che la giustizia non può e non deve diventare vendetta, accogliamo la notizia con soddisfazione e invitiamo (per quello che la nostra parola può contare) il governatore Polis a prendere in considerazione la grazia per questi ultimi, non so se ci capite, “ospiti” del braccio della morte del penitenziario del Colorado. Le cronache riportano che la decisione di ieri è arrivata dopo 11 ore di dibattito. I senatori hanno discusso fino a tardi sera e lunedì molto presto, e infine martedì la decisione.
L’abolizione della pena di morte è stata molto contestata, in particolare dall’opposizione repubblicana. Evidentemente a corto di argomenti, un rappresentante repubblicano, Steve Humphrey, ha letto la Bibbia per quasi 45 minuti. Non ci è dato da sapere in quale passo del libro sacro si è soffermano il senatore del Colorado. Saremmo curiosi di comprendere quali argomentazioni ha tratto dal libro a sostegno della pena di morte. “Spero in una società in cui le risorse vengano spese per la riabilitazione, nel trattamento della dipendenza, non in iniezioni letali”, ha detto in una nota ai media locali Alec Garnett leader dei democratici. E visto che ci occupavamo di quella che per noi è una notiziona, abbiamo estrapolato dai media dei dati sull’argomento. L’anno scorso sono state registrate 22 esecuzioni negli Stati Uniti, concentrate in sette Stati, quasi tutti nel sud conservatore e religioso del paese, in particolare in Texas, dove ci sono state nove esecuzioni.
Adesso alcuni movimenti e disegni di leggi per l’abrogazione della pena capitale iniziano a pesare anche in Wyoming, Utah e Ohio. Noi aderimmo tempo fa al movimento di pensiero “Nessuno Tocchi Caino” e restiamo convinti che togliere la vita a qualcuno non la ridarà a chi è morto. Speriamo che questo virus abolizionista della pena di morte sia l’unico che si diffonda rapidamente.