Pietro Paolo Orrù giovane sindaco di una cittadina della bergamasca, famiglia di origini marsalesi, come abbiamo più volte riportato in questi anni, continua da sempre a mantenere rapporti con la città d’origine della sua famiglia. Qui risiedono infatti congiunti molto legati al primo cittadino di Vilminore di Scalve che nel recente passato ha fatto visita ufficiale al comune lilybetano, accolto dal sindaco Alberto Di Girolamo.
Sindaco la sua città e la Valle Montana di cui è anche presidente, si trova del cuore della Lombardia, è inevitabile che vi sentiate coinvolti nella vicenda della diffusione del coronavirus…
“A Vilminore e nella Valle di Scalve per adesso non si registra nessun caso di infezione, tuttavia stiamo seguendo tutte le indicazioni che ci provengono dalla prefettura di Bergamo e dall’assessorato regionale alla sanità della Regione”.
Entriamo più nello specifico, come vi state attrezzando?
“Come città e più in generale come comunità montana sono attivi tutti i presìdi sanitari. Sono operative le tre guardie mediche e il distretto socio sanitario, oltre che i medici di base. Se a giudizio dei sanitari si dovesse presentare alla loro attenzione un sospetto caso di coronavirus si attiverebbe il protocollo previsto per trasportare l’eventuale paziente nei centri specializzati fuori della valle. Colgo l’occasione per ribadire che non bisogna andare ad intasare i centri sanitari dopo i primi sintomi di raffreddore o di influenza che peraltro in questo periodo dell’anno sono molto comuni”.
Lei nella sua città ha preso dei provvedimenti “particolari”?
“Intanto come in tutte le città della Lombardia dobbiamo sottostare alle decisioni regionali che ci obbligano alla chiusura degli istituti scolastici per i prossimi sette giorni. Poi per un eventuale prolungamento di questo tempo, deciderò in base agli eventuali sviluppi. Si potrà prorogare la chiusura delle strutture scolastiche. Ho dovuto purtroppo interrompere tutte le attività pubbliche legate al Carnevale e mi appresto a fare chiudere tutti i centri diurni. Niente allarmismi ma tanta precauzione”.
La sua è una zona che vive anche di turismo stagionale. C’è il rischio che i tradizionali fine settimana legati alle attività invernali di tipo sciistico o gli arrivi tra poche settimane dei turisti delle festività pasquali possano risentirne?
“La Lombardia tutta è in apprensione. Il turismo è stato un veicolo di ulteriore incremento economico negli ultimi anni. Purtroppo come mi dicono anche alcuni miei colleghi di altri comuni, comincia ad arrivare le prime disdette. Da noi la stagione invernale è molto importante. Temiamo per una diminuzione del flusso turistico. Ma a proposito di presenze stiamo registrando un altro fenomeno”.
Quale?
“A Vilminore molte case sono di proprietà di villeggianti che arrivano dalla bassa bergamasca ma anche da altre provincie lombarde. Forse cercando di “sfuggire”dal contagio hanno prolungato la permanenza in valle nelle loro seconde case. Se qualcuno era portatore del coronavirus ce ne accorgeremo tra qualche giorno. Noi naturalmente ci auguriamo di no”.