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Refezione scolastica e acquedotto, parla il sindaco di Mazara Salvatore Quinci

Refezione scolastica “scadente”, acqua inquinata e rifiuti tossici abbandonati in un ex stabilimento ittico. A leggere quanto accade a Mazara, ci sarebbe di che preoccuparsi (e a ragione) per la salute dei cittadini, i quali, secondo quanto emerso nei giorni scorsi, sarebbero esposti a forti rischi. Per cercare di capire come stanno le cose, abbiano chiesto spiegazioni al sindaco Salvatore Quinci. Ricordiamo che nel mirino dei NAS, ovvero il Nucleo Anti Sofisticazioni dei carabinieri, è finita, appena qualche giorno fa, la ditta “Bruno Pasti” accusata di non aver rispettato gli accordi presi con il Comune. La “Bruno Pasti” avrebbe usato alimenti “non di qualità” che poi sarebbero finiti nei piatti dei piccoli alunni di alcune scuole primarie della città. Sempre qualche giorno fa, è venuta fuori (per l’ennesima volta!) la notizia che l’acqua erogata nei rubinetti dei mazaresi è “ricca” di nitrati con conseguente turnazione dell’erogazione idrica nella zona del Trasmazzaro e poi, per concludere l’esaltante quadro “salutare” fin qui esposto, è stata scoperta e sequestrata dalla Capitaneria di Porto, una discarica di rifiuti pericolosi accatastati in un ex stabilimento ittico.

Sindaco Quinci, cominciamo con la salute dei più piccoli. E’ notizia di questi giorni che la ditta addetta al catering in alcune scuole mazaresi, la “Bruno Pasti”, sarebbe finita, a seguito di un controllo dei NAS, nell’occhio del ciclone per alcune inadempienze. Secondo quanto emerso, la “Bruno Pasti”, avrebbe usato prodotti scadenti o comunque non conformi agli accordi contrattuali presi con il Comune. Cosa può dirci in merito?

Posso dire con certezza, dopo aver avuto interlocuzioni con la dirigente che se ne occupa, la dottoressa Marascia, che sono state rilevate presunte, (beninteso che non voglio diffamare nessuno) irregolarità di tipo amministrativo e/o contrattuali. La qualità degli alimenti erogati ai bambini, nelle mense scolastiche, non era dannosa per la salute dei bambini. Io vorrei con questo tranquillizzare tutti. Non si trattava di cibo avariato, ecco. E poi stiamo parlando di una ditta che aveva l’affido di catering per 4 settimane in attesa di una gara da espletare.

Durante questo periodo sono stati rilevati degli episodi che potevano far pensare ad una cattiva gestione e fornitura del cibo?

Durante questo affido non sono mai stati registrati malori o altre criticità. Solo un giorno, in una scuola, è stato rilevato che l’hamburger non era ben cotto e il bastoncino di pesce aveva un colore che non convinceva molto.

E quel giorno i bambini hanno mangiato lo stesso quell’hamburger e quel bastoncino alla mensa?

No, in maniera molto prudente, la scuola, ha preferito non somministrare ed io approvo questo tipo di comportamento. Lo stesso giorno, nelle altre scuole, quello stesso cibo, è stato mangiato dai bambini e non sono stati registrati malesseri.

Quante sono le scuole rifornite dalla “Bruno Pasti”?

Non ho la lista, ma so che sono più scuole.

Si tratta di asili e scuole elementari?

Si, certo. Aggiungo che il giorno dopo questo evento, la nostra dirigente ha fatto una richiesta a tutte le scuole per accertare se avessero riscontrato delle “anomalie”.

E cosa è emerso?

Che nessuno ha dato una risposta che potesse far pensare a delle criticità serie. C’è chi ha detto che il peso della pasta fosse inferiore a quello prestabilito e che l’hamburger, ad esempio, fosse più piccolo.

E il Comune cos’ha fatto?

Abbiamo mandato una richiesta di spiegazioni alla “Bruno Pasti” e ci siamo attivati per fare un controllo. Abbiamo mandato anche i vigili urbani e alcuni dipendenti comunali ma non per controllare le proprietà organolettiche degli alimenti quanto piuttosto su quello che si vedeva, ovvero la pulizia dei locali e delle cucine.

Quindi il blitz dei NAS è scattato dopo il vostro controllo?

Sì. Ci tengo a precisare che noi non abbiamo mai ricevuto lamentele sulla qualità dei cibi o sulla loro salubrità. Nessuno ci ha mai fatto notare problemi causati da eventuale cibo guasto, ad esempio.

In pratica, dopo tutto questo polverone, cosa è emerso veramente?

Irregolarità di tipo amministrativo e contrattuale.

E che vuol dire, esattamente?

Se io dico che devi usare un tipo di formaggio che ha un certo costo e poi ne usi un altro che costa meno, dunque di minore qualità, questa è una irregolarità contrattuale. Questo può ingenerare forse il reato di frode ma di certo non vuol dire che sia stato usati cibo che fa male alla salute.

Allora possiamo parlare di cresta sulla spesa?

Sì, proprio così. Come vede si tratta di cose diverse ecco perché mi sento di tranquillizzare i genitori. E comunque da lunedì abbiamo una nuova ditta che si occuperà del catering.

In effetti, dal mese di novembre, si sono avvicendate diverse ditte, dalla Bruno Pasti si è passati alla “Universal Service” alla Bitti di Castelvetrano. Come mai questi avvicendamenti?

Questo è avvenuto perché siamo in attesa che venga espletata la gara e che vada a buon fine. Nel frattempo, siccome dobbiamo garantire un servizio, abbiamo fatto affidi diretti che possono essere fatti sotto la soglia dei 40 mila euro. E in effetti, ogni 4 settimane, è andata così. Passato questo tempo, abbiamo dovuto cambiare soggetto altrimenti diventa una forma elusiva. Non si può infatti fare più affidi alla stessa ditta rinnovandolo ogni 4 settimane. Sarebbe come dare, ad esempio, 160 mila euro però frazionandoli in 4 volte.

Ad un certo, però la Universal Service di Mazara, ha chiesto che la proroga tecnica fosse concessa ad altri soggetti. Perché?

La Universal ha rinunciato dicendo che non poteva farlo. Ci siamo rivolti alla Bitti e alla Bruno Pasti e ora torneremo alla Bitti di Castelvetrano.

A Mazara però continuano i controlli e poche ore fa è stata sequestrata una discarica all’interno di un ex stabilimento ittico divenuto ricettacolo anche di sostanze pericolose come l’amianto.

Devo dire che fino a questo momento non ho notizie precise, non voglio essere omissivo ma proprio non ho dati certi. Devo approfondire e lo faccio.

Andiamo a parlare di un altro importante argomento che riguarda la salute dei mazaresi. L’acqua, da anni, a Mazara, è più che un problema. Dalle analisi risulta sempre inquinata dai nitrati sempre superiori al limite consentito. La presenza di questi nitrati è dovuta all’uso sconsiderato dei fertilizzanti. Cosa c’è da fare secondo lei per arginare il problema?

Il problema non interessa solo noi come città ma anche tutta la zona fra Petrosino e Marsala, territori molto coltivati ed antropizzati.

Dunque le falde acquifere si inquinano a causa dell’agricoltura. C’è soluzione o siamo costretti a usare acqua nociva per la salute? A che punto è il progetto Montescuro Ovest, ovvero l’acquedotto che dovrebbe fornire di acqua buona proprio le zone indicate?

Mazara ha un problema serio per quanto riguarda la rete idrica che è molto vetusta. E’ divisa in 3 parti e non è collegata. Se la rete fosse unica, in caso di problema ad un pozzo, gli altri 2 potrebbero sopperire ed invece non è così. Questa criticità interessa quel pezzo di rete che alimenta centro storico e Trasmazzaro Tonnarella. Uno dei tre pozzi che lo alimenta è quello inquinato di Ramisella ma anche gli altri 2 lo sono anche se in maniera inferiore. Il trend di questi ultimi anni è crescente. Il problema è emerso nel 2007.

Da allora cosa è stato fatto?

E’ stata adottata una soluzione tampone, ovvero una conduttura che lega questa 3 pozzi ad altri pozzi non inquinati, questo per miscelare le acque e ottenere un’acqua con livelli accettabili di nitrati. Però purtroppo il valore dei nitrati è salito, tant’è che adesso, anche miscelando le acque, si ottiene sempre un’acqua con alti livelli di nitrati e comunque sempre sopra la soglia consentita.

E allora che si fa?

Ci è’ arrivata una comunicazione dell’ASP il 16 gennaio scorso e abbiamo dovuto chiudere uno di questi pozzi o, in alternativa, avremmo dovuto prendere soluzioni tali da evitare che l’acqua erogata fosse così ricca di nitrati. Io ero in Tunisia e quando sono tornato, lunedì 20 gennaio, eravamo già operativi.

Che cosa avete fatto in merito?

Abbiamo sospeso parzialmente l’erogazione d’acqua da un pozzo.

Di quale per l’esattezza?

Uno dei 3 pozzi di Ramisella, quello indicato dall’ASP. Immettendo meno acqua inquinata, adesso abbiamo valori ammessi dalla norma. Questo processo lo abbiamo concordato con l’ASP. E comunque l’acqua è costantemente monitorata per garantire che l’acqua che arriva a casa, sia sana. Il prezzo da pagare è che abbiano meno acqua nei rubinetti. I turni che garantivano un’erogazione di acqua sufficiente, sono diminuiti. Di fatto c’è un razionamento dell’acqua.

In media quante volte alla settimana viene erogata?

Al Trasmazzaro, 2 volte alla settimana.

Ma l’acquedotto di Montescuro Ovest che avrebbe dovuto risolvere gli atavici problemi, a che punto è?

Questo progetto che porterà acqua dall’agrigentino, se le cose andranno benissimo, arriverà a Mazara almeno fra 4 anni. Questo acquedotto arriverà dalle nostre parti in tempi non proprio brevissimi. Noi invece dobbiamo risolvere ora il problema. Tra l’altro, quest’acqua ha un suo costo.

Ovvero?

Non è che Siciliacque ci regali l’acqua. Ce la venderà a 70 centesimi al metro cubo. Io ho fatto un conto: l’acqua che ci forniva questo pozzo che abbiamo chiuso a Ramisella, la cui acqua dovrebbe essere sostituita, come quantità, da questo nuovo acquedotto che è il proseguimento di Montescuro Ovest, costava un milione di euro alla città di Mazara a fronte di un costo idrico previsto, all’anno, di 2 milioni e mezzo di euro. Naturalmente sono costi che si riverberano in tariffa, in bolletta dunque.

E’ un bel dilemma, sindaco.

Ci stiamo muovendo. Abbiano chiesto l’autorizzazione al Genio Civile di scavare un pozzo gemellare accanto ad un altro pozzo che è stato chiuso anni fa e che ha però una falda buona. Noi realizzeremo un pozzo a pochi metri da questo e che ci consentirà di avere acqua buona. Questo si poteva fare anni fa ma non è mai stato fatto.

Questo nuovo pozzo in quale zona si trova?

Nella zona di Fiumara. Aggiungo che stiamo provvedendo alla pulizia dei pozzi che non si faceva da 30 anni e così aumentiamo l’efficienza e la portata per recuperare qualcosa come quantità. Abbiamo poca acqua ma è buona.

Altri progetti, sindaco?

Abbiano già ordinato e ricevuto un progetto di un denitrificatore da parte del più grande produttore europeo di queste macchine. Questo progetto è stato fatto lavorando sui nostri pozzi inquinati, basandosi sugli esami rilevati. L’acqua restituita, una volta passata dal denitrificatore, non sarà priva di tutti i Sali minerali ma solo dagli eccessi dei nitrati. Sarebbe un risparmio rispetto a Siciliacque. Lì costa 1 milione l’acqua di un pozzo e invece, la città, userebbe per sempre l’acqua propria ma purificata.

Dunque non farete più pressione alla Regione che avrebbe dovuto finanziare la quota di sua competenza?

Certo che andremo a fare pressione, anche perché il problema dell’acqua, rimane.

In che senso?

Le falde che abbiamo a Mazara, pian piano si abbasseranno. Allora non dobbiamo aspettare ad avere un problema che si conclama. Dobbiamo prevenire.

L’acquedotto di Montescuro Ovest però prima o poi arriverà, giusto?

Assolutamente sì.

Allora, sindaco, in sintesi, come vanno le cose a Mazara?

Le cose vanno bene. Stanno uscendo fuori mille problemi così almeno sono in condizione di risolverli. Se restassero nascosti, non potremmo affrontarli e risolverli uno per volta.

Tiziana Sferruggia

redazione

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Tags: Salvatore Quinci