“Oggi è il giorno più bello mia vita. Perché sono a Londra, invitato dalla mia Banca dove ho lavorato prima di tornare in Sicilia ed essere eletto sindaco di Petrosino”. Sono queste le parole, piene di commozione, di Gaspare Giacalone che è stato invitato dalla European Bank of Reconstruction and Development – organizzazione internazionale formata da oltre 70 nazioni del mondo – nonchè la banca in cui lavorava nella capitale inglese, in occasione del loro meeting annuale. Si tratta di un momento di ritrovo per vecchi e nuovi dirigenti o funzionari, ex primi ministri o ministri, ex governatori di banche centrali, economisti ed esperti di finanza.
La storia di Gaspare Giacalone, da una carriera di spicco in una delle banche più importanti d’Europa e al mondo, a quella di primo cittadino di una piccola e difficile realtà del profondo Sud d’Italia, è stata sempre vista con molta attenzione e curiosità oltre Manica. Per questo Giacalone è stato invitato come “key speaker”, ospite d’onore dell’evento per raccontare ancora una volta la sua storia come aveva già fatto sul noto The Guardian, autorevole quotidiano inglese. Accanto a lui, Hanna Gronkiewicz-Waltz, già governatrice della Banca Centrale della Polonia e per ben 3 volte sindaca di Varsavia, e Josuè Tanaka, esperto mondiale di Green Economy e Smart cities. Il tema scelto quest’anno era quello delle città del futuro e delle loro sfide.
“Ciò che è bello per me è che dopo 8 anni sono stato accolto con tanto affetto e calore – afferma Giacalone -, non si sono per niente dimenticati di me. Mi piace pensare che questo può succedere solo se si è lasciato un buon ricordo di se stessi, del proprio lavoro, della propria professionalità e del livello alto dei rapporti umani costruiti. Ho avuto tante soddisfazioni e vittorie nella mia modesta vita. Ma questa supera tutte perché so di aver conquistato ogni cosa con le mie sole forze. Perché quando sono arrivato a Londra per la prima volta non conoscevo nessuno, non conoscevo nemmeno la città e parlavo a malapena l’inglese. Perché sono figlio, orgogliosamente figlio, di contadini e della mia amata terra di Sicilia. Che è piena di storie belle e gente meravigliosa. Ecco, io oggi sono felice perché sono riuscito ad unire e parlare dei miei 2 mondi: il mio lavoro, la mia Sicilia. E ad entrambi rimango saldamente legato, volando alto”.