E’ ripreso a Trapani il processo che si sta celebrando in Corte d’Assise per l’omicidio della giovane Nicoletta Indelicato e che vede come imputata Margareta Buffa. Come annunciato in precedenza, la deposizione di Carmelo Bonetta (coimputato per il medesimo delitto, ma sotto processo a Marsala con rito abbreviato) è proseguita in videoconferenza dopo la turbolenta udienza del 16 dicembre, interrotta dopo che lo stesso teste aveva accusato un probabile attacco epilettico.
Bonetta ha grossomodo ribadito quanto già riferito in precedenza a proposito dell’omicidio, spiegando di essersi lasciato convincere dalla Buffa a uccidere Nicoletta Indelicato la stessa sera in cui il delitto si è effettivamente consumato, la notte tra il 16 e il 17 marzo dello scorso anno. Mentre i due erano in auto, nel tragitto tra la casa di Bonetta e quella di Margareta Buffa, la donna avrebbe comunicato al sodale la propria volontà omicida. Per la prima volta, l’uomo ha spiegato il presunto movente, affermando che si sarebbe trattato di questioni legate a un giro di escort, in cui tutti e tre i soggetti in questione sarebbero stati a vario titolo coinvolti. Pare che la Indelicato avesse riferito alla Buffa di voler uscire da quel giro e di essere intenzionata a denunciare tutti. Di conseguenza, temendo di finire in carcere, l’imputata avrebbe convinto Bonetta a compiere il delitto, che secondo la testimonianza di quest’ultimo si sarebbe interamente consumato nelle campagne di Sant’Onofrio, dove è stato poi ritrovato il cadavere della ragazza. Bonetta ha inoltre confermato che dopo il brutale assassinio, lui e la Buffa si sono velocemente cambiati per recarsi a ballare a Castelvetrano, presso la discoteca Area 14, verosimilmente per configurare un alibi. Tutto ciò, da quanto emerge, senza mostrare alcun turbamento.
Vista la delicatezza delle affermazioni fatte da Bonetta, a un certo punto l’avvocato Giacomo Frazzitta, legale di parte civile della famiglia Indelicato, ha chiesto alla presidente Daniela Troia di proseguire l’udienza a porte chiuse. Richiesta che è stata accolta dalla giudice.