Inizio mettendo subito le mani avanti: preferirei che non ci fossero sessismi ed estremismi e che il tutto venga sempre espresso da un lato e interpretato dall’altro, con intelligenza e ironia. Allora sì che ad alcune battute rido anch’io. Negli ultimi anni, l’attenzione verso l’autonomia della donna su più fronti, in quello professionale e in quello personale, è cresciuta. L’allarme lanciato dalle associazioni, da liberi cittadini e dal mondo politico poi, in materia di femminicidi, ha cercato di prestare più attenzione ad alcuni messaggi fuorvianti e “gratuiti”.
Ad esempio: se in un cartellone pubblicitario si deve sponsorizzare una marca di reggiseno, utilizzare una modella (che sia magra, curvy o chicchessia) è consueto. Di contro se è un’azienda di depuratori, per dire, a pubblicizzare il proprio prodotto mettendo in evidenza un seno, non è né necessario né opportuno. Ma non tutti possono permettersi di essere il responsabile marketing di ‘Taffo’ che, con il giusto piglio ‘noir’ e sarcastico, centellina temi attuali abbinati a bare come a dire “siamo tutti uguali di fronte alla morte”… ma non di fronte al cattivo gusto, evidentemente.
Lo sa bene l’Assessorato alla Regione Sicilia – guidato da Ruggero Razza, “braccio destro” di Nello Musumeci – che ha creato una campagna per la salute della donna nell’uso moderato del vino. “Quali sono le dosi giuste di alcol per la donna?” si chiede l’Assessorato scopiazzando il volto stilizzato di una donna già copertina di un disco della cantante pop Alicia Paige (l’avranno presa da internet), disegnando al posto del seno due calici con del vino rosso dentro. “Al mio segnale scatenate l’inferno” disse il Gladiatore alle folle Social che hanno additato di sessismo l’Assessorato siciliano. Ma a Razza e alle “brillanti menti” che aleggiano nei suoi uffici vorrei fare alcune domande: la prima, come gli sia venuto in mente, davvero. La seconda è pura curiosità: posso quindi bere quelle quantità di vino, ovvero tre dita a testa? Oppure uno stracolmo? Ma durante i pasti o all’aperitivo? Se sì, devo usare un decanter o chiedo a Federico Quaranta e Nicola Prudente (questa sì che è ironia)? Ma quindi gli uomini possono bere di meno, di più, un’intera bottiglia? Illuminatemi!
A me, più che sessista in sé, sembra un manifesto così ottuso, così poco intelligente che potrebbe vincere un Razzie Award alla peggiore idea partorita. Ma, di contro, non dobbiamo demonizzare tutto e tutti. A farne le spese in questi giorni, è stato Amadeus, prossimo conduttore del Festival di Sanremo 2020. Nel corso di una conferenza stampa, mentre annunciava le “vallette” (concedetemi il termine da varietà televisivo senza passare per sessista), si è lanciato in un’uscita poco felice sulla fidanzata di Valentino Rossi, una modella di intimo che, a suo dire, è riuscita a stare “un passo indietro” rispetto al più famoso centauro. E via di polemiche presanremesi.
Per quanto mi riguarda Amadeus, che stimo come presentatore, poco compreso negli anni nonostante sia riuscito a reinventarsi con modestia e a fare numeri, ha detto semplicemente una frase poco felice, di cui si è scusato dicendo di essere stato “frainteso”. Fraintendimenti o meno (molto meno quelli ‘machisti’ di alcuni concorrenti dell’attuale Grande Fratello), la frittata mediatica è stata fatta, purtroppo. A rispondere al presentatore, Miss Keta, una sorta di italiana “Lady Gaga” senza volto: “Una donna deve stare sempre davanti a un uomo”. Ma insomma, camminare affianco no?