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Mafia e politica, l’ex sindaco Vaccarino torna in carcere. Sarà processato per rivelazione di segreto d’ufficio

Nuovamente in carcere il professore Antonio Vaccarino, ex sindaco di Castelvetrano. Arrestato ad aprile con l’accusa di favoreggiamento aggravato alla mafia, era stato rimesso in libertà dopo due settimane dal tribunale del Riesame, che aveva annullato l’ordinanza di custodia cautelare del gip. Contro tale decisione c’era stato il ricorso della Procura di Palermo e il successivo rinvio della Cassazione ad un’altra sezione del Tribunale del Riesame, che ieri ha ripristinato la misura cautelare nei confronti di Vaccarino. Conseguentemente, nella serata di ieri l’ex sindaco castelvetranese è stato raggiunto dai Carabinieri di Ros che hanno eseguito la nuova ordinanza d’arresto in carcere.

Personaggio complesso, ambiguo e discusso, più volte al centro di indagini giudiziarie (e a suo tempo condannato per traffico di droga), Vaccarino fu incaricato tra il 2004 e il 2006 dai Servizi Segreti di tenere un carteggio segreto con il boss latitante Matteo Messina Denaro (i due si firmavano rispettivamente Svetonio e Alessio). Nei mesi scorsi il suo nome è tornato al centro delle cronache nell’ambito di un’inchiesta che coinvolse anche due carabinieri, il tenente colonnello Marco Alfio Zappalà e l’appuntato Giuseppe Barcellona. Il nuovo arresto è proprio legato a questa vicenda, per la quale Vaccarino è stato rinviato a giudizio dal gup di Palermo Antonella Tesoriere con l’accusa di concorso in rivelazione di segreto d’ufficio e favoreggiamento personale con l’aggravante mafiosa.

redazione

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Tags: antonio vaccarinoMatteo Messina Denaro