Dieci donne per dieci anni. Dieci nomi di donne rivoluzionarie, libere e battagliere per celebrare un decennio che si sta concludendo, contrassegnato da grandi cambiamenti ma anche da aberranti fatti di cronaca, da “stragi di donne” che hanno pagato con la vita la loro ricerca di libertà. Qualcosa o tutto sta cambiando e ho preferito iniziare il ricordo da questo ancora in corso, facendo un salto nel tempo a ritroso, un “amarcord” per scandagliare il presente che ci siamo lasciati alle spalle.
N.B. Ben sapendo che un decennio si calcola iniziando dallo 0 finale fino al 9, ho aggiunto anche il 2009 per ricordare Rita Levi Montalcini la “donna” per eccellenza che proprio in quell’anno ha celebrato i suoi 100 anni. Donna libera e moderna, scienziata e filosofa ha segnato un secolo e non un solo decennio.
Nel 2019, due sono state le donne simbolo. La capitana Carola Rackete che al timone della Nave Sea Watch ha sfidato l’allora ministro degli Interni Matteo Salvini pur di far sbarcare in territorio italiano i 42 migranti che portava a bordo. Dopo un braccio di ferro durato 14 giorni, la nave ha attraccato a Lampedusa e la Capitana è stata arrestata e liberata dopo 4 giorni. La trentunenne tedesca, contende il primato di “donna” del 2019 con la giovanissima Greta Thunberg, l’adolescente svedese nota per il suo impegno ambientalista. Greta, è stata la promotrice dello “Sciopero” della scuola per il clima” per sensibilizzare i governi a ridurre l’emissione di anidride carbonica.
Il 2018 ha visto il trionfo e l’affermazione delle giocatrici della Nazionale Italiana Calcio Femminile e della loro capitana Sara Gama. La squadra di giocatrici ha sfidato i pregiudizi di un mondo sportivo legato a retaggi maschili e si è affermata come rivelazione dell’anno. Di successo in successo, il calcio-rosa delle Azzurre, dopo aver trionfato ai Mondiali di Francia, si prepara per le qualificazioni del Campionato Europeo.
Il 2017 è stato l’anno delle donne del #METOO, parola inglese che significa “anch’io”. Queste 2 parole hanno dato il via al Movimento femminile contro le molestie sessuali sulla scia dello scandalo “Weinstein”. Sui social è stato lanciato per la prima volta dall’attivista Tarana Burke e condiviso poi dall’attrice americana Alyssa Milano.
Hilary Clinton nel 2016 si candida a presidente degli Stati Uniti d’America, ambendo alla carica più importante come prima donna nella Storia del Paese. Senatrice democratica, nel 2008 prese parte alle elezioni primarie del proprio partito in previsione delle consultazioni presidenziali dello stesso anno; dopo un aspro confronto fu sconfitta dal senatore Barack Obama. Alle scorse elezioni è stata poi battuta da Donald Trump.
Nel 2015, vengono liberate le due cooperanti italiane Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, entrambe ventenni, rapite mentre si trovavano ad Aleppo. Nella fase più cruenta della Guerra civile siriana, le due giovani donne erano state catturate nell’agosto 2014 per ottenere il riscatto. Il 2015 passa alla storia come l’anno del terrore, caratterizzato da attentati di matrice islamista.
Il 2014 è l’anno della cancelliera tedesca Angela Merkel che in quell’anno compie 60 anni ed è considerata la donna più potente del mondo. Al potere dal 2005, è paragonabile alla Margareth Thatcher degli anni ’80. Da anni sinonimo di un’Europa rigorosa e con i “conti a posto”, è un’incontrastata leader capace di dettare le regole.
Nel 2013, Sehid zin Amara, nome di battaglia Zain Kobani, coraggiosa donna curda, comandante dell’esercito, militante e rivoluzionaria, inizia a combattere contro i mercenari dello Stato Islamico e contro i mercenari di Jabbat al Nusra che occupano la città di Serekaniya per difendere la libertà del suo popolo. Durante la facinorosa battaglia di Kobani, resta ferita ad una spalla ma non rinuncia a combattere pur di sconfiggere l’ISIS. La valorosa comandante è stata uccisa dai turchi dopo l’inizio dell’invasione del Rojava il 21 Ottobre del 2019.
Nel 2012, l’astrofisica Margherita Hack compie 90 anni. Donna simbolo dell’emancipazione femminile e scienziata di fama internazionale, è stata professore ordinario di astronomia all’Università di Trieste dal 1964 al 1º novembre 1992. È stata la prima donna italiana a dirigere l’Osservatorio Astronomico di Trieste dal 1964 al 1987. Margherita Hack ha lavorato presso numerosi osservatori americani ed europei ed è stata per lungo tempo membro dei gruppi di lavoro dell’ESA e della NASA. E’morta il 29 giugno del 2013.
Il 2011 vede la nostrana Emma Bonino, politica radicale bocconiana, inserita nella lista delle “150 donne che muovono il mondo”. La Bonino ha ricoperto l’incarico di Vicepresidente del Senato della Repubblica ed è stata ministro della Repubblica agli Affari Esteri. E’ stata delegata per l’Italia all’ONU per la moratoria sulla pena di morte e fondatrice dell’organizzazione internazionale “Non c’è pace senza giustizia” per l’abolizione delle mutilazioni genitali femminili.
Il 2010 è l’anno di Aung San Suu Kyi, liberata il 13 novembre dopo 7 lunghi anni di arresti domiciliari. San Suu Kyi è una politica birmana, incarcerata per aver difeso i diritti umani all’interno del suo Paese. Ha ricevuto il premio Nobel per la Pace che ha potuto ritirare il 16 giugno del 2012. Incarna il volto della resistenza pacifica birmana. E’un’icona della non violenza.
E come già detto, la menzione speciale spetta alla “donna” per eccellenza.
Il 2009 è l’anno di Rita Levi Montalcini, la scienziata neurobiologa che il 22 aprile taglia il traguardo dei 100 anni. Donna libera e convinta femminista, in una delle sue celebri frasi sancisce il suo pensiero di grande attualità e prevede il cambiamento dei tempi : «sono cresciuta in un mondo vittoriano, nel quale dominava la figura maschile e la donna aveva poche possibilità, ne ho risentito, poiché sapevo che le nostre capacità mentali – uomo e donna – son le stesse: abbiamo uguali possibilità e differente approccio». Grande esempio per l’Italia, Premio Nobel per la Medicina, Rita Levi Montalcini, è morta il 30 dicembre del 2012.
Tiziana Sferruggia