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Il Consiglio comunale di Alcamo dice sì alla cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre

L’Aula Falcone-Borsellino ha approvato all’unanimità la mozione sottoscritta da 20 consiglieri comunali come segnale di vicinanza della comunità alcamese alla senatrice a vita, vittima di minacce e insulti via web dopo il suo discorso tenuto in Parlamento in occasione dell’istituzione della commissione contro il razzismo e antisemitismo.

Nel corso della seduta consiliare di venerdì sera, il Consiglio comunale all’unisono ha detto sì al conferimento della cittadinanza onoraria alla Senatrice Liliana Segre. Espulsa dalla scuola in Italia nel ’38 perché ebrea, Liliana Segre è stata arrestata e deportata nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. Nel ’45, a seguito della liberazione dal nazifascismo, è tra i 25 ragazzi sopravvissuti nel campo di concentramento di Malchow. È stata nominata senatrice a vita dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella a gennaio del 2018, anno in cui ricadeva l’80° anniversario delle leggi razziali in Italia, “Per avere illustrato la Patria con altissimi meriti in campo sociale”. A fine ottobre scorso, la Senatrice Segre è stata vittima di minacce e insulti via web, dopo il suo discorso tenuto in Parlamento in occasione dell’istituzione della commissione contro il razzismo e l’antisemitismo. Successivamente a detti incresciosi eventi, la Procura di Milano ha aperto un’inchiesta contro ignoti e il prefetto della stessa città ha disposto una scorta a tutela di Liliana Segre. Sono stati tantissimi i messaggi di solidarietà giunti alla Senatrice dal mondo delle istituzioni e dalla società civile. Una mobilitazione in suo sostegno ha coinvolto, nelle ultime settimane, diversi comuni della Provincia di Trapani. Una decina di enti hanno, tra l’altro, già deliberato una mozione in tal senso. Con l’atto di indirizzo politico del consesso civico alcamese, dunque, si è voluto dare un segnale di condanna nei confronti di coloro che fomentano l’odio, ma anche manifestare alla Senatrice Segre la garanzia di una “casa” istituzionale e di accoglienza. La mozione è stata sottoscritta da 20 consiglieri comunali, prima firmataria Rosalba Puma (M5S).

La seduta consiliare di ieri sera ha ripreso i lavori di giovedì. Infatti, era stata sospesa per mancanza di un parere tecnico-contabile su un emendamento relativo ad un debito fuori bilancio. La proposta di delibera, nello specifico, ha avuto ad oggetto la sentenza esecutiva del Tribunale Regionale per la Sicilia di Palermo con la quale è stato dichiarato inammissibile, per difetto di giurisdizione, il ricorso proposto dal Comune di Alcamo nel 2012, condannandolo al pagamento delle spese legali per un importo totale di 1.074,59 euro. Una vicenda che risale al 2003, anno in cui il municipio alcamese aveva presentato, nell’ambito dell’Accordo di Programma Quadro (APQ) Energia, 47 progetti di intervento. Detti interventi erano stati ritenuti ammissibili ed erano stati concessi provvisoriamente i relativi contributi. Però, il Comune di Alcamo non possedeva al proprio interno le competenze necessarie e la capacità finanziaria per la realizzazione in maniera autonoma degli stessi. Per tale motivo, era stata decisa la costituzione di una società per azioni a capitale misto pubblico-privato. Dal momento che non avevano avuto esito positivo due gare per l’individuazione dei partners privati, necessari per la costituzione della summenzionata società, il Comune di Alcamo comunicava all’Assessorato all’industria l’impossibilità di costituire la società mista per cause a sé non imputabili. Dopo una serie di interlocuzioni con l’assessorato regionale, quest’ultimo prorogava per tre anni, dal 2009 al 2012, la possibilità di costituzione della citata società. Non procedendo ad un “ultimatum” della Regione, nel 2012 l’assessorato siciliano revocava al Comune di Alcamo la concessione dei 47 contributi. Da qui il ricorso al Tar, da parte dell’ente contro la decisione della Regione, dall’esito negativo. Questo è stato il risultato del voto dell’Aula Consiglio in merito all’emendamento con il parere del dirigente competente: favorevoli 14 consiglieri comunali ( 12 M5S e 2 UDC) contrari nessuno, astenuti 5 (Gino Pitò, Caterina Camarda, Rita Norfo, Francesco Dara e Giovanni Calandrino) La deliberazione sulla delibera si è conclusa allo stesso modo, così come l’immediata esecutività.

Un secondo debito fuori bilancio, dell’importo di 8.700 euro, concernente il risarcimento dei danni subiti da un cittadino a causa di un evento infortunistico del 2014, è stato discusso e poi votato dai consiglieri comunali. La votazione è terminata in tal modo: favorevoli 15 (12 M5S , 2 UDC e 1 Abc-Alcamo Cambierà) nessun contrario e 3 astenuti (Norfo, Dara e Calandrino). Nella serata di giovedì, invece, sono state trattate 3 interrogazioni presentate dal gruppo Abc-Alcamo Cambierà: la prima, sui progetti preliminari per la realizzazione dell’impianto fognario di Alcamo Marina e potenziamento dell’impianto di depurazione e rete idrica della località balneare; la seconda, sui temi legati alla mobilità sostenibile della città; la terza, sulla fontana di Piazza della Repubblica. Nel corso delle comunicazioni, i due più giovani consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle, Noemi Scibilia e Francesco Viola, hanno annunciato le dimissioni dall’incarico politico dopo essere risultati vincitori di un concorso della Guardia di finanza. Apprezzamenti per il lavoro svolto da entrambi, in questi tre anni di consiliatura, sono stati espressi sia dai colleghi della maggioranza pentastellata che da quelli della minoranza.

Linda Ferrara

redazione

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