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Si parla di emigrazione giovanile al Consiglio comunale di Marsala, ma la politica diserta

Per un pomeriggio, Sala delle Lapidi ha abbandonato i tradizionali temi di confronto per dedicare un’iniziativa specifica al tema dell’emigrazione giovanile. Su sollecitazione del circolo Arci Scirocco, la presidenza del Consiglio comunale ha infatti concesso l’utilizzo dell’aula consiliare per ospitare i referenti della campagna Si resti arrinesci.

Nelle scorse settimane, come si ricorderà, il massimo consesso civico di Marsala aveva approvato all’unanimità una mozione a sostegno della suddetta campagna, impegnandosi a promuovere iniziative ad hoc sul tema. Peccato che gli stessi i consiglieri comunali lilybetani non siano stati consequenziali all’impegno preso, disertato (per lo più) un’iniziativa, che avrebbe meritato maggiore rispetto ed attenzione. Tra gli scranni consiliari figuravano infatti soltanto il presidente Enzo Sturiano e i consiglieri Ginetta Ingrassia, Aldo Rodriquez e Mario Rodriquez. Del tutto assente l’amministrazione comunale. Un’occasione perduta, tenuto conto che, per una volta, le istituzioni cittadine avrebbero potuto confrontarsi con una rappresentanza dei giovani della città, uscendo dalle tradizionali liturgie che spesso finiscono per ingessare il dibattito politico locale. Anche dai giovani marsalesi, va detto, ci si sarebbe aspettati una maggiore presenza all’assemblea di ieri, tenuto conto che si tratta di un tema che li riguarda direttamente e che trova molto interesse sui social. Ma quando c’è l’opportunità di passare dalle tastiere ai luoghi del confronto, come spesso accade, il livello di partecipazione si abbassa notevolmente.

Ad aprire i lavori è stata Simona Paladino di Arci Scirocco, in rappresentanza del nodo di Marsala della campagna Si resti arrinesci. Nel suo intervento ha raccontato la genesi della mobilitazione, partita da Palermo e cresciuta di settimana in settimana tra i giovani siciliani. Al contempo, ha citato alcune tra le principali criticità di quelli che dovrebbero essere i settori trainanti dell’economia del territorio, dal comparto agricolo al turismo.

Poi ha preso la parola Giorgio Martinico del nodo di Palermo, che ha sottolineato come la campagna Si resti arrinesci sia un primo tentativo di dare risposta a quel duplice sentimento dei siciliani nei confronti di una terra, tanto dolce per la sua bellezza, quanto amara per le criticità irrisolte. Da qui la difficoltà a rimanere per coltivare nella propria terra i propri progetti di vita, come testimoniano anche i dati sempre più drammatici, certificati dagli ultimi rapporti dello Svimez. “Non siamo contro la mobilità – ha sottolineato Martinico – siamo contro la rassegnazione. Ci vuole coraggio a restare e a tentare di fare qualcosa. Se tutti vanno via, questa terra non potrà cambiare mai”. Poi, lo stesso rappresentante del nodo di Palermo ha sottolineato come da 20 anni si senta parlare della necessità di cambiare rotta sul Sud, senza che sia cambiato nulla. “Anzi, le diseguaglianze sono aumentate”. Il pensiero, naturalmente, va alla sanità, alla infrastrutture, ai servizi pubblici. “Siamo cittadini di serie B, è innegabile”, ha aggiunto Martinico con riferimento alle diverse condizioni che si registrano nelle regioni settentrionali. “E’ quindi necessario cambiare l’approccio complessivo che vede le risorse andare soprattutto dove già ci sono, dove i servizi già funzionano e dove si produce maggiore ricchezza. Una logica folle, va finanziata quella parte di Paese che deve crescere sul piano dei diritti e dei servizi”.

A seguire è intervenuto il presidente del Consiglio comunale Enzo Sturiano, che ha sottolineato i brillanti risultati ottenuti altrove da diversi figli di questa terra, affermando poi che senza riforme serie “ci sarà sempre un Sud Italia che si continuerà ad avvicinarsi alle condizioni del Sud del mondo”. Sturiano ha anche citato l’annosa problematica dei collegamenti stradali e ferroviari, questi ultimi in gran parte fermi alle vecchie Littorine del secolo scorso, e ha espresso parole di apprezzamento e sostegno a favore della campagna Si resti arrinesci.

Ginetta Ingrassia ha sottolineato le responsabilità della politica, che ha alimentato i contrasti e le contraddizioni con cui la Sicilia si ritrova a fare i conti. “Non dobbiamo però cedere alla malinconia e alla tristezza”, ha affermato la presidente della Commissione Cultura, invitando i giovani a scegliere in libertà se restare o andare a vivere nuove esperienze al di fuori della Sicilia.

A seguire Aldo Rodriquez ha sottolineato le ragioni che lo hanno portato a partecipare alla competizione politica cinque anni fa, invitando i giovani a lottare con maggiore determinazione per il futuro del loro territorio.

In rappresentanza dei promotori di Si resti arrinesci è intervenuta anche Chiara Paladino, che ha scelto di lavorare in Sicilia come guida turistica.“La mia decisione di far parte di questa campagna nasce da una profonda rabbia per le condizioni presenti, come se l’emigrazione fosse uno step obbligatorio nell’esistenza di tutti i siciliani che devono studiare o lavorare per seguire i proprio desideri o le proprie capacità”. Una rabbia che si unisce all’orgoglio dell’appartenenza e ai contenuti raccolti in questi mesi di attività, che poi dimostrano come tante occasioni mancate siano legate a investimenti negati su scuola, infrastrutture, servizi, a fronte delle grandi potenzialità che la Sicilia può vantare, a partire dai beni culturali. “Gli abitanti sono il nutrimento della loro terra. E attraverso i suoi abitanti, la Sicilia può rigenerarsi”, ha aggiunto poi Chiara Paladino proponendo al nodo marsalese di organizzare una manifestazione pubblica durante le festività natalizie, coinvolgendo i tanti fuorisede che torneranno nelle prossime settimane.

A nome dell’associazione Nonovento ha parlato Achille Sammartano, che ha ricordato l’esperienza del Festival Le Vie dei Tesori, che per tre week end di settembre ha tenuto aperti alcuni siti culturali per lo più non accessibili a cittadini e turisti, invitando la politica a intervenire soprattutto su collegamenti e infrastrutture.

A nome degli studenti universitari è intervenuto Sergio La Vela, che ha sottolineato la scarsa partecipazione dei consiglieri comunali marsalesi all’iniziativa. A tal riguardo, ha citato Hannah Arendt, a proposito dei vari livelli di responsabilità che ci sono di fronte alle situazioni più critiche.

Per la Rete degli Studenti Medi ha poi parlato Monica Genco, che ha evidenziato la necessità di puntare sull’istruzione per realizzare le condizioni che possono permettere ai giovani di restare.

L’ingegnere Gaspare Barraco ha sottolineato come tanti genitori si stiano ormai rassegnando a vivere senza i figli, sollecitando una lotta comune tra le generazioni e invitando i più giovani a non lasciarsi scoraggiare dalle difficoltà.

“La fuga dei cervelli è un problema nazionale, anche se da Napoli in giù tutto è amplificato”, ha affermato Simone Del Puglia (Arci Scirocco), ricordando l’importanza di far rete e di “mobilitare quanti più cittadini possibile per scuotere la società dalla rassegnazione e sollecitare chi di dovere ad attivarsi nella maniera più opportuna per consentire a chi vuole di restare nella propria terra”.

L’ex presidente della provincia Enzo Russo, ha invece riconosciuto le grandi responsabilità della politica siciliana, che non ha creato condizioni adeguate per le giovani generazioni. A concludere il dibattito è intervenuto il segretario della Camera del Lavoro di Marsala Piero Genco.

Vincenzo Figlioli

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Tags: emigrazione giovanileSi resti arrinesci