“Purtroppo si ricordano di noi solo in alcuni casi singolari o di cronaca”. Ha ragione Marco Quattrociocchi, presidente dell’ASD Scuola Rugby “I Fenici” di Marsala. E invece di questa bella, solida e costruttiva realtà bisogna parlarne di più e sotto diversi punti di vista, per l’importanza che riveste nel tessuto socio-sportivo del territorio. Ma quanto accaduto martedì sera va raccontato, per dovere di cronaca. Partiamo da qui. Intorno alle 17, i coach volontari, i loro ragazzi e i genitori, arrivavano davanti lo Stadio Municipale “Nino Lombardo Angotta” per partecipare al primo allenamento stagionale all’impianto. Al loro arrivo una non gradita “sorpresa”: lo Stadio era chiuso e il nuovo custode assente.
“Mesi fa avevamo stipulato una Convenzione con il Comune di Marsala, proprietario dello Stadio, e con l’ente gestore, il Marsala Calcio. L’accordo prevedeva che la nostra Scuola Rugby potesse usare l’impianto dalle 17 alle 19 del martedì e del giovedì dal 1° dicembre 2019 come data massima – ci dice Marco Quattrociocchi -. Questo perchè prima bisognava consentire al manto erboso di attecchire meglio. Il Marsala Calcio non avendo alternative ha continuato ad allenarsi e la ditta esecutrice dei lavori a monitorare il campo. Adesso sembra che tutto sia tornato alla normalità e quindi anche noi adesso possiamo usufruirne, nonostante in questi giorni lo Stadio sia chiuso al pubblico per gli interventi ulteriori, soprattutto in termini di certificazioni, che il Comune di Marsala sta facendo svolgere così come da accordi con l’ente prefettizio e la Commissione provinciale”.
Martedì tardo pomeriggio, come detto, “I Fenici” hanno trovato le porte chiuse. Così ci racconta Quattrociocchi: “Il custode del Marsala non era rintracciabile così, senza perdere la calma abbiamo chiamato i Vigili urbani. Principalmente per tutelare i nostri allievi. In seguito all’intervento della Comandante della Polizia Municipale Michela Cupini, lo Stadio è stato riaperto e siamo potuti entrare, nonostante fosse ormai troppo tardi per svolgere un corretto allenamento. Sul posto sono arrivati l’assessore allo Sport Andrea Baiata e la Consigliera comunale Linda Licari che ci hanno sostenuto, affermando che ci avrebbero garantito il recupero dell’allenamento, anche se sarà difficile, perchè i nostri educatori sono volontari e per svolgere le loro attività a titolo assolutamente gratuito, devono prendersi qualche ora dal loro lavoro”.
Non tutti i mali però, vengono per nuocere, come si suol dire. E “I Fenici” hanno impiegato bene, nelle ore pre-serali, il loro tempo. Le famiglie sono rimaste fuori proprio perchè al momento è vietato l’ingresso del pubblico allo Stadio; solo una mamma è entrata, essendo anche dirigente della Scuola di Rugby, che così ha potuto tranquillizzare i genitori fuori dalla struttura. A cerchio in mezzo al campo del “Nino Lombardo Angotta”, i coach hanno spiegato ai giovanissimi sportivi – alcuni hanno 4 anni – perchè le mamme e i papà non sono potuti entrare e che per risolvere le problematiche che la vita spesso ci pone, non sono necessari gli isterismi ma al contrario la lucidità. “Valori importanti da infondere ai nostri ragazzi, perchè il Rugby non è solo uno sport con regole ben specifiche – ha continuato il Presidente – ma è sapere affrontare le difficoltà, confrontarsi con realtà sociali diverse. Il caso fruttuoso de “I Fenici” viene studiato addirittura a Roma, dalla nostra Federazione. Perchè essendo un club senza fini di lucro, i nostri professionisti lavorano completamente in maniera gratuita, e i proventi che giungono dai benefattori, devono essere riutilizzati per le attività dei ragazzi, così come facciamo”.
Dietro la finalità sportiva, come ci ha specificato il “leader” dell’associazione, c’è altresì tutta una serie di propositi sociali concreti, reali, che “I Fenici” mettono in pratica quotidianamente e già da qualche tempo. In pochi sanno, probabilmente, che la Scuola di Rugby svolge delle attività al Parco della Salinella, la vasta area a verde di Marsala, sul litorale di Sappusi, e in cambio compiono delle piccole manutenzioni dei luoghi. Ma non solo. “Abbiamo stipulato un Protocollo d’Intesa con il Settore Servizi Sociali del Comune di Marsala che ogni tanto ci invia dei ragazzi da loro seguiti, ad esempio vittime di atti di bullismo. I nostri volontari, coach, esperti in educazione fisica, fisioterapisti, ecc., li seguono fino al recupero, fino a quando – ci dice Quattrociocchi – non escono dalla brutta situazione psicologica che li attanaglia. Abbiamo siglato un accordo con la Curia per le stesse finalità sociali. E’ bello vedere ragazzi con alle spalle esperienze diverse e ceti differenti, stare insieme e relazionarsi, svolgere iniziative comuni. Ad esempio di recente abbiamo partecipato alla Giornata della Colletta Alimentare, raccogliendo i beni che i cittadini hanno voluto donare ai meno fortunati all’uscita dai Supermercati della Città. I nostri ragazzi devono conoscere la povertà, devono sapere che c’è gente che ha bisogno di un aiuto tangibile”. Questo non è solo sport, questa è una lezione di vita.