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Rinviato a giudizio per peculato l’ex Vescovo della Diocesi di Trapani

Chiesto il rinvio a giudizio per l’ex vescovo di Trapani, Francesco Micciche, accusato di peculato – ai sensi della legge 222/1985 – per essersi impossessato di fondi provenienti dall’8 x mille. I fatti risalgono al 2007 e riguardano due conti corrente su cui confluivano le somme che il sacerdote avrebbe sottratto, secondo quanto emerso dalla Procura, “… mettendo in atto un disegno criminoso con una serie di azioni realizzate in tempi diversi”. Allora scoppiò un vero e proprio Caso Curia, perchè nel 2011 iniziarono le indagini all’interno delle economie della Diocesi trapanese.

Ieri gli avvocati difensori di Miccichè sono comparsi dinnanzi al Gup Antonio Cavasino che ha rinviato a gennaio l’udienza preliminare. Secondo i pm – indagine condotta dal sostituto procuratore Sara Morri, oggi sostituita in udienza dal pm Francesca Urbani – Miccichè avrebbe creato un danno erariale di circa 544 mila euro, sottratti dai conti “Interventi Caritativi” ed “Esigenze di culto pastorale” della Diocesi di Trapani.

Miccichè, proprio per le sue condotte, nel 2012 venne rimosso da Papa Benedetto, in seguito a una visita ispettiva eseguita dal “visitatore apostolico”, monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo.

redazione

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Tags: peculato ex Vescovo Trapani